Categorie: Beni culturali

Una ricerca traccia l’evoluzione degli alimenti analizzando i dipinti

di - 25 Agosto 2020

Il genetista Ive De Smet e lo storico d’arte David Vargauwen conducono da tempo un progetto che unisce il campo della genetica a quello dell’arte. La ricerca da loro condotta mira infatti ad analizzare come gli alimenti vengono rappresentati nei dipinti, in modo da tracciarne l’evoluzione. Il tutto è nato da un dibattito tra i due in seguito alla visione di una famosa opera del pittore fiammingo Frans Snyders. Il dipinto in questione, intitolato Fruit Stall e conservato all’Hermitage di San Pietroburgo, ritrae un mercato cittadino ricco di alimenti disposti sulle bancarelle. All’interno dell’opera, accanto a prodotti ben riconoscibili, ne sono stati però individuati alcuni difficili da identificare.

La fama dell’artista e la sua specializzazione in nature morte smentisce però l’ipotesi che ciò sia dovuto alla mancanza di realismo o di accuratezza. Ciò ha fatto quindi supporre che il modo in cui alcuni frutti erano stati rappresentati potesse corrispondere al modo in cui venivano percepiti all’epoca. L’episodio ha quindi spinto i due a intraprendere una ricerca che, analizzando un campione di opere d’arte, fosse in grado di ricostruire una linea del tempo degli alimenti.

Ive De Smet – David Vergauwen ©Liesbeth Everaert

Le caratteristiche della ricerca che traccia l’evoluzione degli alimenti

Il progetto, confrontando un numero sempre più elevato di opere, vuole quindi ricostruire il modo in cui i prodotti commestibili si sono evoluti nel tempo. Ciò che interessa ai due studiosi è capire quali caratteristiche fisiche e di gusto e quali proprietà d’uso abbiano assunto nel tempo frutta e verdura. Lo scopo della ricerca è anche quello di indagare il rapporto tra gli alimenti e le differenti culture, soffermandosi sull’evoluzione genetica. Proprio per tale motivo i dipinti fino a ora analizzati sono moltissimi e vari, per quanto riguarda soggetto e periodo di realizzazione.

Il progetto sta già ottenendo grandi risultati, nonostante abbia incontrato alcune difficoltà. Il processo di analisi delle opere è infatti portato avanti per lo più tramite cataloghi online che offrono immagini a bassa risoluzione e didascalie poco esaustive. Allo stesso tempo capita che opere degne di studio siano contenute in collezioni private e quindi risultino difficili da visionare. Per tali motivi, i due studiosi, che sperano di poter realizzare nel prossimo periodo un’app e un catalogo online che favorisca la ricerca, stanno provando a coinvolgere sempre più persone nel progetto. Chiunque voglia partecipare e concorrere all’individuazione dei dipinti può contattare i due studiosi alla mail artgeneticsdavidive@mail.com.

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