Il Ministero della Cultura ha firmato oggi, 16 dicembre, il decreto di esproprio del compendio denominato “Villa Verdi e pertinenze”, sito a Villanova sull’Arda, in località Sant’Agata. Si tratta della dimora dove Giuseppe Verdi, insieme a Giuseppina Strepponi, sua seconda moglie, visse 50 lunghi anni, non sempre tranquilli – in particolare per i rapporti tesi con il padre – ma pieni di ispirazione. Qui Verdi compose, tra l’altro, l’Aida, il Trovatore, la Traviata, il Don Carlos e anche il Requiem in onore di Alessandro Manzoni. E dei Promessi Sposi, oggi, nella Villa, è conservata una delle prime copie, donata dallo stesso autore.
L’edificio, con il suo patrimonio immobiliare, il parco storico e la collezione di arredi, epistolari, opere d’arte e oggetti personali del Maestro, costituisce un unicum di grande valore artistico, storico e culturale. L’intervento del Ministero si è reso necessario per garantire la conservazione e la pubblica fruizione di un bene di interesse culturale nazionale e non solo.
Le visite a Villa Verdi offrono un affascinante viaggio nel tempo, tra le stanze che custodiscono l’eredità del celebre compositore. Al piano terra, si trovano cinque ambienti, tra cui la camera da letto di Giuseppina Strepponi, dove la cantante si spense nel novembre del 1897. Poco distante, il camerino dei vestiti accoglie oggi un prezioso pianoforte Fritz a sei pedali, utilizzato dal maestro durante la composizione di capolavori come Rigoletto e Aida. Segue la camera da letto di Verdi, luogo intimo in cui il genio della musica trovava ispirazione per il suo lavoro, affiancata da uno studio in cui il compositore si dedicava alla gestione amministrativa della tenuta. L’ultima stanza conserva invece i mobili provenienti dalla camera del Grand Hotel et de Milan, dove Verdi trascorse i suoi ultimi giorni, spegnendosi il 23 gennaio 1901. All’esterno, il grande parco della villa, con le sue grotte, una ghiacciaia, il caratteristico ponte rosso, le carrozze d’epoca e le cantine.
A discapito della sua grandezza passata, la storica Villa da tempo versava in condizioni di abbandono e necessitava di urgenti interventi di recupero. Il provvedimento di esproprio era stavo avviato esattamente un anno fa, nel dicembre 2023, quando al Ministero della Cultura sedeva Gennaro Sangiuliano che, già tra gennaio e febbraio 2023, aveva annunciato il progetto di istituire una Fondazione ad hoc per la gestione della casa museo, partecipata dal suo dicastero, dalla Regione e dai Comuni di Busseto e Villanova, esercitando dunque il diritto di prelazione. Oggi, dopo il turbolento passaggio di testimone del dicastero ad Alessandro Giuli, viene sancita l’acquisizione definitiva da parte dello Stato. Il decreto è stato firmato da Luigi La Rocca, Direttore generale Direzione Archeologia, Belle Arti e Paesaggio. L’acquisizione di Villa Verdi permetterà di avviare interventi urgenti di restauro e manutenzione, salvaguardando il compendio e consentendo la sua più ampia valorizzazione.
«Villa Verdi è il simbolo della grandezza culturale dell’Italia e il luogo dove il Maestro ha trovato ispirazione per molte delle sue immortali composizioni. Grazie a questo importante atto, lo Stato ne garantisce la salvaguardia e la restituisce alla comunità come patrimonio di tutti», ha dichiarato il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli.
L’immissione in possesso dell’immobile è fissata per il giorno 28 febbraio 2025 con l’obiettivo di rendere Villa Verdi un centro di riferimento per la cultura, la musica e la storia dell’Ottocento italiano. «Ritengo che l’acquisizione di Villa Verdi, esito finale di un lungo iter procedurale, sia un passo fondamentale per garantire la conservazione del complesso e la sua piena valorizzazione attraverso la creazione di un itinerario verdiano che comprenda i diversi “luoghi” del maestro, il Teatro Giuseppe Verdi e il Palazzo Orlandi a Busseto, la casa natale a Roncole», ha sottolineato La Rocca.
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