Non solo Giardini e Arsenale. E non solo Biennale. Ogni angolo di Venezia, con l’inizio della 51° Esposizione di Arti Visive, sarà contaminato dalla prepotente art-fever, sindrome virale che sottoporrà il visitatore ad una vera e propria orgia visiva. Il programma di Fuori Biennale assicura un percorso senza via di scampo tra installazioni, mostre, performance, interventi di ogni sorta, distribuiti in ogni spazio possibile della città, con appendici a Vicenza e dintorni.
Ed è nei i luoghi non ufficiali, appunto, negli interstizi inconsueti che l’arte si infiltra, con una miriade di micro-progetti attaccati come funghi ad una superficie urbana in fibrillazione. Eterogenea la rete di location, per un’operazione animata da spirito decisamente underground . Ogni piattaforma va bene, pur di seminare immagini in mezzo al pubblico, modificando l’aspetto ordinario della città: fabbriche, gallerie d’arte, strade, sottopassaggi, palazzi popolari e storici, centri commerciali, mulini, treni, metro, asfalto, piazze, muri. Bando a qualsiasi purismo, l’espansione è a 360 gradi.
Dentro Fuori è il progetto di Stefano Scheda in un appartamento di fine ‘800, nel centro storico di Venezia. L’artista tappa porte e finestre con degli specchi, annullando l’interno della casa e tramutandolo nell’esterno in cui transita la folla: l’edificio è sventrato dal riflesso del fuori e la città penetra dentro la casa, con un’esplosione silenziosa ma spiazzante.
Attach the system è un attaccosovversivo al sistema
Formato ridotto ma diffusione allargata anche per gli artisti di 311 cm quadri. Il titolo corrisponde alla metà di un foglio A4: questo lo spazio disponibile su cui realizzare il proprio lavoro, in migliaia di volantini.
Davide Bramante, intanto, piazzerà in giro le sue bandiere dei pirati, vessilli giocosi con un fondo di denuncia verso un’odiosa forma di pirateria contemporanea, quella dei trasportatori di immigrati che attraccano di continuo sulle nostre coste. E se passeggiando per le calli vi imbattete in uno strano coniglio-polifemo in formato gigante, niente paura, è il Rabbit Eye Movement di Valerio Guadagno, un alieno con un grosso occhio blu al posto della testa, presenza discreta che tenterà di integrarsi col contesto, portando a spasso la propria diversità.
Ancor più sorprendente la performance tricologica ideata da Devis Venturelli: insospettabili figure, appostate alla stazione o all’uscita dei vaporetti, prenderanno di mira le chiome dei passanti regalando loro amichevoli e improvvisi colpi di spazzola.
Li chiamano tatuaggi urbani: un’innovativa tecnica di affresco consente di stampare immagini sui muri -fotografie, dipinti, disegni- riproducendole in grande formato, come uno strato di pelle sovrapposto. Pareti scrostate, sottopassaggi, facciate di vecchi palazzi troveranno un nuovo volto grazie ai wall-tatoo di Antonio Riello, Aldo Grazzi, Gianluca Cosci.
Contro l’eccesso di rumore, il brusio amplificato, l’inquinamento acustico di questi giorni di festa il progetto Silenzio si propone invece come un antidoto. Per ritagliare un istante di sospensione nel muro di suono perenne. Sui condomini, nelle piazze, per le strade 2000 bandiere dichiareranno con la semplice scritta “silenzio” il loro atto di dissenso e l’urgenza di una momentanea interruzione.
Ma subito si torna al fragore -quello da stadio nientemeno- con L’arte scende in campo, un’operazione sul manto erboso dello stadio Menti di Venezia: erba falciata per ritagliare lettere, forme, immagini, in una bizzarra azione di land art che accompagnerà i 22 giocatori in campo durante le partite di campionato.
Infine, il progetto della bella attrice-artista Domiziana Giordano, You Are Here. Partendo dal suo lavoro sui cartelli di segnalazione piazzati in luoghi disparati -negando il valore semiotico dell’indicazione, ridotta a ovvia tautologia- la Giordano ha disegnato delle t-shirt con la scritta “You Are Here”, prodotte da Miss Sixty. Decine di ragazze, sguinzagliate per Venezia, fungeranno da indicatori di presenza, indossando le magliette come cartelli (in)utili per i passanti.
E dal via vai dalle strade, alla dimensione raccolta di un carcere dell’800 di Asiago (Vicenza). Qui si potrà assistere ad una notte di reading, immersi in un’atmosfera suggestiva affidata ai testi di Vitaliano Trevisan. Sempre a Vicenza, presso gli stabilimenti Bisazza, la mostra SaleFino mette insieme quattro realtà del nuovo design italiano: Joe Velluto, Paolo Ulian, Lorenzo Damiani e Around Design.
E torniamo per strada, con Nuovo Cinema Paradiso, manifestazione dedicata alla videoarte. Le piazze di Vicenza prenderanno vita grazie alle immagini fluttuanti dei più noti vidoartisti internazionali. Una sorta di derma elettronico, steso sulla superficie delle architetture storiche, restituirà alla città un nuovo volto, cangiante e fluido.
A Zermeghedo (VI) il fattore K-NON (Kàpanon) gioca con l’identità del luogo, le zone industriali e i giganteschi capannoni, vero leit motiv del territorio. E’ l’inizio di un ampio progetto che vuole trasformare il circuito industriale del paese in un polo riprogettato da artisti, designer e architetti.
Grande evento conclusivo con How to became a star?, una mostra a Palazzo Squarzi di Vicenza che mescola glamour e grandi nomi dell’arte contemporanea. Da Anton Corbijn a Robert Longo, da Tung Lu Hung a David Byrne, l’antico palazzo vicentino del ‘400 raccoglierà le tracce “effimere” lasciate da artisti internazionali che hanno lavorato con moda, cinema, musica. Icone dell’arte e icone mediatiche a confronto, per uno slalom leggero e seducente tra segni e feticci di massa.
helga marsala
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Fra le varie manifestazioni collaterali/alternative alla Biennale, voglio segnalare
“ Esserci Padiglione Italia” a cura di Moceri&Mocisarai gruppo formato da artisti, curatori, liberi pensatori, professionisti, fondato da Elena Agudio, Cristina Alaimo, Momo’ Calascibetta e sostenuto dal critico Philippe Daverio
Dal comunicato Stampa:
Il 9 giugno 2005 alle 15.30 si celebra l’apertura di Padiglione Italia,
(animatrice Mircea Masserini) uno spazio offerto agli artisti italiani e italici, tutti invitati ad Esserci per esprimere attraverso un gesto di coesione la vitalità dell’arte italiani.
IL GESTO
La Chiesa di San Gallo raccoglie un’insieme di lavori e opere concepite in forma di ex-voto, frutto di una reazione a un sistema che non dimostra rispetto per la produzione artistica nazionale.
Il valore del gesto e’ dato dalla partecipazione spontanea, non auto-celebrativa, slegata da ogni vincolo, ideologia, appartenenza a movimenti prestabiliti.
GLI ARTISTI
L’iniziativa nasce nel segno dell’autenticità e della trasversalità e per questo
la possibilità di Esserci e’ stata data indistintamente a tutti gli artisti italiani ed italici, conosciuti e sconosciuti, gia’ invitati alla biennale di Venezia e non, gia apprezzati a livello nazionale o ancora da valorizzare. Gli artisti potranno partecipare inviando un ex-voto o un fioretto all’indirizzo indicato o accorrendo a soccorso della Biennale malata accorrendo in pellegrinaggio per inserire personalmente un tassello al metaforico mosaico dell’arte italiana.( inviare in formato 13x17 a MoCeri&MoCisarai C.P. 225 30100 Venezia centro)
Il tutto rappresenterà una sorta di raccolta firme visiva.
Questo evento e’ stato realizzato grazie al sostegno di:
artisti, creativi, pensatori liberi, galleristi, giornalisti, musicisti, amatori e collezionisti che hanno deciso di movimentarsi a favore dell’arte italiana.
Per coerenza alle regole del gioco i curatori stessi hanno deciso di non esporre il loro nome ma di usare uno pseudonimo.
Fra gli artisti che hanno dato l’adesione Kounellis,Sandro Chia, Gilberto Zorio.
Raffaello Paiella (artista partecipante)
Vero! Questa è la più interessante! Eheheh :D
forse ero disattento io, o forse ci hanno marciato loro. fatto sta che di questi interventi non ho visto quasi nulla in tre giorni di biennale. niente bandiere dei pirati, niente ragazze con magliette segnaletiche, niente conigli, niente volantini. e neanche i pinguini rossi della cracking art.
mi sbaglio?
Intendo rettificare un mio precedente commento, comunicando che Mircea Masserini non è fra le animatrici della manifestazione "Esserci"
ho trovato "311 cm quadri” un po' cosi' quasi assente.
bello il lavoro della casa con gli specchi.
Niente di niente e non ti sbagli !
operazione mi sa' fallita e di tanto anche!!vivo a venezia e nessun volantino e adesivo questo virus virale dove e'?
si sa che d'estate i virus non disturbano piu' di tanto!
i pirati invece si sono fatti vedere.
"Esserci al padiglione Italia" mi sembra una delle cose più tristi che si possano inventare ed i nomi che vi figurano sono di una tristezza abbissale! Pseudo artisti che nessuno ca... se la brava Helga non li ha citati un buon motivo ci sarà! Evitate gente, evitate!
poi c'e' anche una triste presenza siciliana. troppo triste. helga che nepensi?
Bo130 mi ha toccato particolarmente.
il suo libro Izastikup è un "must have"!
vorrei vedere di più
so che a marzo espone al PAC a milano.
speriamo!