Categorie: biennale 2009

biennale 2009_partecipazioni nazionali | Regno disUnito

di - 9 Luglio 2009
Si può dire subito, senza tema di smentita, che la vera mostra del Padiglione inglese si annida nel farraginoso sistema di prenotazione concepito durante i giorni dell’inaugurazione per le proiezioni di Giardini, l’ultima opera dell’acclamato artista-regista.
Finalmente, mentre le hostess in rigoroso completo nero ripetono ossessivamente di spegnere i cellulari, le luci si smorzano e partono le due proiezioni parallele su sfarzosi schermi affiancati, un brivido scorre lungo la schiena: anche Steve McQueen è caduto vittima della famigerata “sindrome di Venezia”. Il suo ragionamento per il Padiglione dell’Inghilterra è stato pressappoco il seguente: “E adesso che faccio per la Biennale? Prendo i Giardini d’inverno, con i cani che razzolano e l’immondizia per terra, e li faccio vedere agli spettatori freschi dello stesso ambiente tirato a lucido, poi ci appiccico sopra tutta la faccenda delle identità nazionali e del colonialismo, e il gioco è fatto”.
Non proprio. Perché Giardini risulta decisamente pretenzioso e banalotto, ma anche un po’ svogliato. Che cosa ci sia poi di “non-narrativo” – come strombazza il lussuoso libretto-comunicato stampa – in questo film di 30 minuti non è dato sapere: la non-narrazione è roba fina; questa è, molto più semplicemente, narrazione noiosa, sciatta, che purtroppo il superbo lavoro di montaggio non riesce a risollevare più di tanto.

Viene dunque il sospetto che il meccanismo “esclusivo” messo in atto all’entrata altro non sia che una strategia per tenere gli spettatori, alla termine di tanti sforzi, incollati dall’inizio alla fine, invece di lasciarli cordialmente scivolare via verso il prossimo Padiglione.
Per la Scozia, con No Reflections Martin Boyce allestisce una mostra di sculture evocative e disciplinate – su tutte Gravity Pavilion e A Raft in the Roof – che ricordano da vicino gli oggetti e gli strumenti di tortura del 1984 orwelliano nella versione cinematografica di Michael Radford. Tra panchine trasformate in simil-paraventi che fanno pendant con gli infissi originali delle finestre (Two Benches), gabbie di ferro declinate in diversi colori e forme antropomorfe (There are Places), l’arte di Boyce è una versione impegnata del revival modernista.
Su tutt’altro fronte si muove invece Susan MacWilliam, che con l’Irlanda del Nord chiude il Padiglione “collettivo” della Gran Bretagna. L’artista presenta tre videoinstallazioni esemplificative del suo lavoro, incentrato sull’indagine del paranormale e della parapsicologia. Nel più riuscito, F-L-A-M-M-A-R-I-O-N (2009), una misteriosa fotografia del 1931 che ritrae un “teleplasma” diventa il fulcro di un intreccio complesso e ben congegnato di reazioni, evocazioni e personaggi (tra cui un poeta di Belfast e un investigatore di poltergeist).

Meno efficaci Eileen (2008), sulla medium irlandese Eileen J. Garrett, e Dermo Optics (2006), sul laboratorio di dermo-ottica di Yvonne Duplessis a Parigi, in cui mancano immediatezza e spontaneità: la necessità del “libretto d’istruzioni” rende sempre difficoltosa la fruizione.

articoli correlati
Steve McQueen da Prada
Martin Boyce a Roma

christian caliandro


dal 4 giugno al 22 novembre 2009
Padiglione britannico – Steve McQueen
a cura di Richard Riley
Giardini di Castello
Fondamenta dell’Arsenale – 30122 Venezia
Orario: da martedì a domenica ore 10-18
Ingresso: intero € 18; ridotto € 15
Info: tel. +39 0415218711; fax +39 0415218812; eleanor.hutchins@britishcouncil.org; venicebiennale.britishcouncil.org
dal 4 giugno al 22 novembre 2009
Padiglione scozzese – Martin Boyce
Palazzo Pisani
Cannaregio 6103 (Calle delle Erbe) – 30121 Venezia
Orario: da martedì a domenica ore 10-18
Ingresso libero
Info: tel. +39 0415218711; fax +39 0415218812; www.scotlandandvenice.com
dal 4 giugno al 22 novembre 2009
Padiglione nordilarndese – Susan MacWilliam
Santa Maria della Pietà
Castello 3703/a (Calle della Pietà) – 30122 Venezia
Orario: da martedì a sabato ore 10-18; domenica ore 13-18
Ingresso libero
Info: tel. +39 0415218711; fax +39 0415218812; colette.norwood@britishcouncil.org; www.britishcouncil.org/northernireland-arts-visual-arts.htm

[exibart]

Visualizza commenti

Articoli recenti

  • Arte contemporanea

Biennale delle Orobie, il 2025 della Gamec tra mostre e progetti diffusi

Tra progetti ad alta quota e una mostra diffusa di Maurizio Cattelan, il programma del 2025 della Gamec si estenderà…

21 Dicembre 2024 13:20
  • Progetti e iniziative

Al Maxxi di Roma va in mostra la storia della Nutella, icona del gusto

Lo spazio extra del museo MAXXI di Roma ospita un progetto espositivo che celebra la storia della Nutella, icona del…

21 Dicembre 2024 11:24
  • Fotografia

Other Identity #139, altre forme di identità culturali e pubbliche: Matteo Galvanone

Other Identity è la rubrica dedicata al racconto delle nuove identità visive e culturali e della loro rappresentazione nel terzo…

21 Dicembre 2024 10:20
  • Danza

Milano, i 15 anni di Fattoria Vittadini, una danza di creatività condivisa

Come non luogo non sono male: Fattoria Vittadini celebra 15 anni con uno spettacolo che intreccia potere, fragilità e condivisione,…

21 Dicembre 2024 8:20
  • Mostre

Middle Way: Francesca Ferreri e Laura Renna in mostra a Bergamo

Traffic Gallery ospita, fino al prossimo 22 febbraio, “Middle Way”, una mostra variegata ed emozionale in cui il segno, la…

21 Dicembre 2024 0:02
  • Arte contemporanea

Racconti sull’ignoto: le distopie di Davide Allieri alla Triennale di Milano

Tra habitat post-apocalittici e futuri misteriosi: la prima personale di Davide Allieri alla Triennale di Milano fino al 19 gennaio…

20 Dicembre 2024 20:14