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Dunque ci siamo. La Biennale atipica di maggio è pronta a mostrarsi. Tra padiglioni, Arsenale, Giardini, Eventi Collaterali, molto ci sarà da fare e da vedere. Exibart per l’occasione ha pensato ad un blog, con tre appuntamenti fissi durante l’arco della giornata, mattina, pomeriggio, sera. Un diario, un racconto, uno sguardo collettivo sulla Biennale, un occhio presente per chi presente non potrà essere.
Dettagli, particolari, interviste, approfondimenti, tutto coadiuvato dalla presenza di un collettivo di fotografi, altrospazio, che renderà ancora più vive le parole scritte da noi.
Iniziamo dall’evento dal titolo There is no place like home.
Titolo più vero che mai stavolta, perché anche se si è all’Isola Le Vignole, ci si sente finalmente a casa. Fuori dalla frenesia veneziana, degli opening, dei party e delle mostre (le ultime nella lista). I “ragazzi”, gli artisti che hanno messo in piedi ieri questo progetto, sono riusciti nell’impresa di creare una sospensione da tutto questo. Isola Vignole, con anche un ottimo pranzo, ieri pomeriggio è stato il luogo, peraltro molto bello, dove finalmente si potevano incontrare gli artisti, chiacchierare con loro,bere un bicchiere di vino, concedersi il lusso della pausa. Con Giuseppe Pietroniro, Marco Raparelli, Alessandro Cicoria e Stanislao di Giugno (il nucleo originario), ma anche Luigi Presicce, Flavio Favelli, Stefano Arienti, Loredana Di Lillo, goldiechiari, Lorenzo Scotto di Luzio, Corrado Sassi, Giovanni de Angelis, Chiara Mu, Emiliano Maggi, Daniele Puppi, Andrea Salvino e altri, insieme ai curatori Giuliana Benassi, Luca Lo Pinto, Lorenzo Bruni, Alberto D’Ambruoso, Paola Ugolini, i collezionisti Raffaella e Stefano Sciarretta, Ines Musumeci Greco e poi tanti altri che sono passati, anche per pochi minuti, a godere del silenzio di un luogo incantato. (Sabrina Vedovotto)