Recuperare le forze dopo il primo giorno della Biennale è difficile. Di per se già la mostra è stancante, ma è tutto il corollario che distrugge i visitatori. Perché dopo avere trascorso la giornata trascinandosi per i vari posti, la sera non puoi assolutamente perderti una delle feste di cui si parlerà per mesi.
Devo essere particolarmente sfortunata, perché nonostante venga a Venezia da molti anni, non riesco mai a partecipare alle feste più belle, non vedo le terrazze più romantiche, gli alberghi più chic. Le serate trascorrono tutte tra whatsapp and iMessage (una volta semplici sms) in cui ci si danno mille appuntamenti che inesorabilmente nessuno rispetta, causa l’impossibilità di non perdersi a Venezia. Vietato cenare ed andare a letto subito!
Se poi riesci ad entrare ad una festa super vip, in modalità imbucato, rischi pure di cadere in laguna, causa rottura di un pontile (vedi notizia sulla festa della Fondazione Prada).
Se invece sei tra i fortunati che riesce ad andare a dormire presto, e dunque non appartieni alla categoria con tic festa, certamente potrai riconoscerti in uno di quelli che pur di accaparrarsi una sportina farebbe carte false!
Anche qui, mica si può tornare a casa senza la bag del padiglione vattelappesca, dove magari non siete nemmeno entrati e di cui non vi è rimasto nemmeno un fermo
Immagine della mostra. Vogliamo parlare poi delle inaugurazioni dei padiglioni? È categorico passare di fronte a quella o a quell’altra inaugurazione, vedere tutti con i bicchieri in mano, entusiasti della tartina appena assaggiata, felici di bere un ottimo prosecco, fossero anche le dieci di mattina con un caldo pazzesco!
Anche questa è Venezia.
s.v.