Non hanno dimostrato una grande fiducia nei propri mezzi le varie biennali che proliferano in Europa e nel Mondo. Tra le maggiori c’è quella di Lione, tra le nuovissime ma di grandi aspirazioni, quella di Valencia. Entrambe, come dicevamo, non hanno dimostrato una grande fiducia in se stesse inaugurando negli stessi giorni della Biennale di Venezia, puntando sul grande flusso di ‘addetti ai lavori’ che la ‘madre di tutte le biennali’ genera.
La manifestazione spagnola è alla prima edizione e già lascia vedere un grosso legame con il nostro paese. Il direttore è il manager italiano Luigi Settembrini e la sua nomina tradisce uno degli scopi dell’evento: creare economia, lavoro, sviluppo. Le relazioni tra l’Italia e la Biennale di Valencia non finiscono qui, l’evento principale della biennale, infatti, è curato dal nostro Achille Bonito Oliva. Nella mostra ‘Il corpo dell’arte’, il critico campano collaborerà con Peter Greenaway in un’ottica di totale commistione tra i generi artistici sulla quale si sente decisamente l’influenza, ancora una volta, della biennale italiana. La mostra di Bonito Oliva comprenderà cento tra i maggiori artisti del mondo da Oliviero Toscani a Robert Gligorov, da Loris Cecchini a Santiago Calatrava. Tra gli altri commissari anche Cristiana Perrella, giovane ma già esperta critica d’arte romana.
La Biennale di Lione del 2001 è stata da subito collocata come trampolino di lancio per il mirabolante evento che sarà l’edizione prossima, tra due anni, nel 2003.
Questa edizione, dunque, sarà decisamente ridotta anche a causa della vicinanza con la scorsa, tenutasi nel 2000. Il tema è annunciato dal titolo, connivences, coniugato dai due curatori Thierry Raspail e Thierry Prat, e non è diverso da quello della manifestazione valenciana: i rapporti tra le varie arti. I curatori hanno infatti invitato sette commissari che si occuperanno, rispettivamente, di musica, coreografia, fotografia, cinema, letteratura, teatro, arte.
Negli ultimi mesi si è arrivati a parlare di biennalite: sull’onda del successo e della supremazia, peraltro mai in discussione, della Biennale di Venezia sono ultimamente nate biennali ai caraibi, in Brasile, in estremo Oriente, in Turchia, a Berlino, a Taipei…Valencia e Lione hanno le caratteristiche e le potenzialità per rivaleggiare, se non da pari, almeno da sorelle minori con Venezia. Forse il modo migliore per farlo è diverso da quello che vediamo: tante biennaline che tentano continuamente di far dialogare pittura, performance, danza e musica in una commistione dei generi che ormai non dice più nulla di nuovo.
Link correlati
http://www.biennale-de-lyon.org/
http://www.bienaldevalencia.com
Massimiliano Tonelli
[exibart]
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