Categorie: Biennale2001

Venezia 2001: la Biennale vista dagli italiani…

di - 25 Maggio 2001

E come poteva essere la Biennale degli italiani quest’anno se non l’ennesimo, immancabile omaggio, a qualche illustre e meritevole artista scomparso?
La decisione di Sandra Pinto, Paolo Colombo e Pio Baldi, nominati dall’ex ministro Melandri Commissari per la partecipazione italiana alla Biennale, si è rivelata impeccabilmente diplomatica.
I quattrocento metri quadri disponibili per il Padiglione Venezia, ospiteranno a partire dal 6 giugno una mostra-omaggio all’artista torinese Alighiero Boetti, scomparso nel 1994. Boetti, che esordisce nella seconda metà degli anni Sessanta con un’esposizione alla Galleria Christian Stein (siamo per la precisione nel 1967) intreccia la sua ricerca, fatta di molteplici stimoli provenienti dalla cultura orientale, dalla filosofia e dall’alchimia, con quelle messe in atto, proprio in quegli anni, dal movimento dell’Arte Povera. La produzione di Boetti si distingue per il grande sperimentalismo espressivo, per quella componente newdadaista che insiste sullo sdoppiamento dell’io e sulla reinvenzione dei linguaggi.
Nessuna critica in proposito: un artista come Boetti, decisamente fondamentale per l’arte contemporanea meritava, al pari di De Dominicis, di essere giustamente onorato dalla Biennale, senza dubbio l’unica vera, grande finestra italiana sul mondo artistico internazionale. O se non altro la più conosciuta. Ad ogni modo, non si critica la scelta. Si criticano le motivazioni: Boetti è scelto perché tra gli artisti più rappresentativi degli ultimi quarant’anni, è scelto perché è un artista storico, è scelto perché forse, in effetti, fa comodo.
L’arte italiana, quella attuale, quella fatta da giovani trentenni, è promossa dai curatori stranieri, si autopromuove all’estero, nelle strutture inglesi, francesi, americane. Gli italiani, nell’unico Padiglione veramente italiano della Biennale non la promuovono.
Tirano fuori, ma questo ormai è un classico, i cappotti profumati di naftalina dall’armadio, proponendo cosa? Le famosissime Mappe, che oramai sono presenti ad ogni mostra che abbia per tema il secondo Novecento, gli Arazzi -ogni galleria privata che si rispetti ne ha almeno uno- Autoritratto, che sbaglio o era presente anche alla onnivora mostra Tempo! ?
Certo, ci sono poi la serie di fotografie a tenere alto il morale, e lo splendido Io che prendo il sole a Torino il 19 gennaio 1969, nonché Tubi P.V.C., o Legno e ferro 8, tra le prime opere di Boetti, che costituiscono l’unico motivo per il quale uscire soddisfatti dal Padiglione Venezia.
Nell’insieme il Padiglione Venezia dovrebbe dare, ai meno sprovveduti, l’idea di una cosa un po’ raccogliticcia ed improvvisata. Ma forse chissà, gli esperti si limiteranno a fare spallucce e a ricordare che grande artista è stato Alighiero Boetti, e quanto meritasse, in fondo, la Biennale.

aldo principi

photo© Giorgio Colombo, MIlano

[exibart]

Visualizza commenti

  • Il grande Alighiero Boetti merita la Biennale sia per essere giustamente onorato, sia perchè uno degli artisti più rappresentativi degli ultimi quarant'anni. Grazie per la mostra omaggio all'artista torinese.

  • e dopo di Lui il deserto....il nulla più assoluto in questa sottocultura che abbraccia questo paese. Se pensiamo poi a questi ultimi trent'anni in cui sono riusciti persino ad imporre la transavanguardia come modello di novità, d'accordo che come diceva il Grande Metafisico il pubblico è ammaestrato, allora ecco il risultato finale: NULLA NULLA E SEMPRE PIU' NULLA.Caro Alighiero, purtroppo ci hai lasciato troppo presto!!!

Articoli recenti

  • Design

Design: il futuro è dei nuovi alchimisti

Il 2024 ha rivelato che nel design i progetti più sorprendenti sono quelli in grado di rendere la creatività un…

27 Dicembre 2024 18:02
  • Arte contemporanea

Leda o dell’autodeterminazione: l’opera di Marianna Simnett per Pompeii Commitment

Una nuova Digital Fellowship del programma di arte contemporanea di Pompeii Commitment: Marianna Simnett reinterpreta il mito di Leda dalla…

27 Dicembre 2024 16:20
  • Mostre

MAXXI L’Aquila, il mondo non visto del disponibile quotidiano va in mostra

Manufatti della cultura materiale, opere d’arte, documenti fotografici e materiali editoriali, poesia, progetti di design e di architettura: il "disponibile…

27 Dicembre 2024 15:14
  • Progetti e iniziative

Chemnitz 2025: archeologia industriale e arte contemporanea, per la capitale europea della cultura

La città tedesca di Chemnitz sarà capitale europea della cultura del 2025, insieme a Gorizia e Nova Gorica: il programma…

27 Dicembre 2024 11:20
  • Arte contemporanea

Alighiero oltre lo specchio: intervista ad Agata Boetti e Giorgio Colombo

Cabinet de curiosités: nella sede romana di Tornabuoni Arte, un progetto inedito che mostra l’intimo del mondo di Alighiero Boetti.…

27 Dicembre 2024 10:20
  • Mostre

La memoria distopica di Felix Shumba alla Galleria Fonti di Napoli

Memorie personali e storia collettiva si intrecciano in un drammatico racconto visivo: alla Galleria Fonti di Napoli, la prima mostra…

27 Dicembre 2024 9:23