C’ero anch’io, anzi c’ ero quasi solo io. Dei tanti accreditati giornalisti solo una decina ha raccolto l’invito ad incontrare Soleri nel suo spazio espositivo.
Nel trionfo del divismo di architetti celebranti le vanità estetiche di una città troppo contemporanea per definirsi del terzo millennio, il leone d’ oro alla carriera attribuito a Paolo Soleri rivaluta il tema proposto; ma questo segnale voluto dalla commissione non è stato raccolto dai media. La contemporanea conferenza stampa di Chipperfield ha monopolizzato i taccuini … forse la neo italianità interpretata da un inglese fa più notizia.
Questa biennale, che vorrebbe guardare al futuro, di fatto sembra uno dei tanti ritorni di moda che contraddistinguono la seconda metà del XX secolo. Ora è il turno delle avanguardie degli anni ’60; ma sembrano dimenticate le tante sfaccettature della sperimentazione di quell’epoca: la problematica etica si appiattisce su interpretazioni meramente estetiche.
Paolo Soleri è l’unico, tra gli utopisti delle Avanguardie Radicali, che sta lavorando alla realizzazione della sua città ideale. Un modello di insediamento che propone uno straordinario connubio tra uomo e ambiente, risolvendo all’ origine ogni istanza etica.
Parlare con Soleri significa capire che la realtà insediativa si spinge oltre il ruolo del singolo progettista; capire che il tempo è una dimensione superiore alle nostre percezioni; capire che “siamo polvere di stelle”.
Ed è così che la presenza di Soleri in questa biennale diventa fondamentale, nonostante l’ allestimento scelto dal maestro per il suo spazio espositivo possa sembrare una burla: al mio quesito sulle motivazioni del presentare progetti di ponti anziché la mitica Arcology, in una mostra sul tema della città, Soleri candidamente ha risposto che non era stato informato sul taglio dell’argomento, ed ha dunque optato per un filone che lo ha sempre appassionato.
E’ una critica indiretta? Per fortuna ad Ottobre potremo approfondire l’ argomento, poiché il maestro ha promesso che tornerà, in occasione della chiusura della Biennale, per presentare un nuovo libro fresco di stampa.
Marco Felici
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ma quando viene Soleri?
Caro Antonio,
il prossimo arrivo di Soleri a Venezia è segnalato tra le Brevi "Eventi...";
comunque ci sono novità nell' aria, e ti prometto che presto sentirai ancora parlare di Soleri, qui, su Exibart.
E' vero che la Arcosanti foundation avrà una piattaforma per la divulgazione delle sue attività qui in Italia, anzi proprio a Roma?
Caro Francesco, per ora ci sono solo "voci di corridoio", ma ti assicuro che ci sono grosse novità in preparazione ... continua a leggerci e presto saprai
il soleri é un soletti