Netmage 04, festival internazionale dedicato alle arti elettroniche curato dal network culturale Xing, quest’anno cambia prospettiva per seguire le ultime evoluzioni del live media ovvero dell’elaborazione/ri-eleborazione compiuta in tempo reale di emissioni sonore e/o visive. La simbiosi audiovisiva che ha caratterizzato le scorse edizioni si alternerà a live di musica elettronica ed elettroacustica.
All’insegna di “Acceso,spento” alcuni schermi saranno off per mostrare l’altra faccia della medaglia, per riposare gli occhi sovresposti, per stimolare inconsuete percezioni sensoriali e per assecondare lo slittamento di alcuni artisti dall’ambito visivo a quello musicale. La nuova dimensione del live media sembra quindi sondare le “capacità architettoniche” del suono in grado di “edificare” o trasformare spazi.
Schermi spenti per l’opening del 21 gennaio affidato al progetto archeo-tecnologico di [The User]: Simphonie pour imprimants matricielles , un “concerto analogico per stampati ad aghi”, sperimentazione techno concreta e minimale gestita dai due autori attraverso 12 pc in rete diretti a loro volta da un computer.
Oltre cinquanta presenze provenienti dall’Europa, dall’Ucraina, dal Canada e dagli Stati uniti animeranno la Sala Borsa, il Cassero e Raum dove si snoderanno tre distinte sezioni: International Live Media Floor: dedicata a live media di gruppi emergenti della scena internazionale, Meridiana: incentrata su set di musica elettronica ed elettroacustica e Workshop .
Il fitto programma traccia una realtà sfaccettata, densamente stratificata, difficile da arginare.
Di derivazione concreta, ad esempio, la performance sonora di Z_E_L_L_E (Nicola Catalano e Maurizio Martusciello) e “l’installazione sonora” di Richard Chartier (vincitore del Prix Ars Electronica di Linz nel 2001), intervento site-specific che sfrutta la morfologia dello spazio per plasmare il suono in 3D e che obbliga l’ascoltatore a scegliere, attraverso la sua posizione, il grado di percezione dell’opera.
Se 52 Spaces di Scanner è un omaggio, attraverso la sua frammentazione, alla cinematografia di Michelangelo Antonioni, una “rievocazione fantasmatica” attraverso schegge visive, una traccia video segnata da immagini parte della memoria
Ispirata ai testi di Nabokov la sezione speciale dedicata alla performatività. Villa Venus (Il giardino delle delizie), installazione visiva con un intervento musicale dal vivo per ondes Martenot di Fanny & Alexander e A.Zapruder , è una tappa del percorso di Ada, cronaca familiare. L’impossibile tentativo di ricomporre l’immagine, della amata, la ricerca dell’immagine decrepita, la mistificazione della sembianza.
Evento nell’evento la produzione della compilation musicale Netmage 04: per la prima volta la rivista The Wire affida un progetto a curatori italiani.
elena bari
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meno male che ci sono i fanny & alexander!
abolognanonsuccedemaiuncacchiunpaiodimaroniii...
hmmmm! va bhe.........
ho assistito a [The User]. circa 20 minuti di ipnosi in estetica post-human. lo ricorderò.