Al Museo Mambo prosegue con Brigitte March Niedermair il dialogo tra la metafisica degli oggetti di Giorgio Morandi e altre realtà contemporanee. Brigitte March Niedermair instaura attraverso il mezzo fotografico un rapporto intimo con i modelli di Giorgio Morandi: ritrae per giorni e più volte le bottiglie e gli oggetti nello studio del pittore sino a trovarne la connessione perfetta in un tempo attuale. I suoi lavori contengono le visioni morandiane prima della concreta realizzazione: l’istante, l’attimo in cui le idee di Morandi venivano visualizzate nello spazio. L’azione fotografica accentua il dato astratto stravolgendo quello percettivo, in un incessante andirivieni di apparizioni e parziali smaterializzazioni.
Centro della sua indagine non è la corporeità, solitamente espressa attraverso soggetti femminili, sebbene l’orizzonte come sfondo incessante della poetica sentimentale di Giorgio Morandi, come rapporto tra l’uomo e la dimensione trascendentale. Colori ibridi e incerti riempiono campi visivi privi di forme, indicano un orizzonte che è l’intersezione tra il piano d’appoggio e la parete giallo ocra dello studio, tracciano un confine tra reale e ideale, lasciando alla mente la possibilità di collocare configurazioni nuove o passate. I valori plastici vengono ritratti da una distanza ravvicinata enfatizzando i contorni indefiniti al punto da coglierne la perfetta condizione incorporea, “l’attacco dissolvente all’oggetto”, come scriveva Cesare Brandi.
Pertanto, lì dove non ci sono degli oggetti se ne percepisce la presenza; viceversa, in quelle raffiguranti bottiglie, brocche e vasi sfocati se ne percepisce l’inconsistenza.
Nella seconda serie fotografica in mostra “are you still there”, l’artista sceglie il deserto egiziano come ambientazione per le sue composizioni fotografiche, e si intende: gli agenti atmosferici e le particolari condizioni climatiche sono l’ideale per la formazione di fenomeni illusori.
Qui l’orizzonte è meno marcato. Effimero. Le piramidi archetipo del passaggio dal reale al soprannaturale, tracciano una striscia invisibile che oscilla tra il cielo e la terra. Un accostamento ardito, enigmatico. Allo stesso tempo un naturale continuum con il mondo metafisico di Morandi.
Ciò che colpisce maggiormente è l’aspetto contestuale che in questo caso pervade il processo creativo: il bagliore infranto contro le pareti piramidali delinea la porta di accesso verso una nuova dimensione: la nuova dimensione si rivela quasi palpabile quando l’orizzonte non viene tagliato dalle rovine e le costruzioni restano intatte, mistiche, ricche di un passato millenario.
Ed è allora che il viaggio suscita la concentrazione necessaria attraverso la quale Brigitte March Niedermair compie la medesima esperienza creativa del pittore bolognese.
Senza gradi di separazione e con la differenza di un campo esperienziale al di fuori dei luoghi morandiani, la fotografa altoatesina ristabilisce nelle vedute la stessa magnetica sospensione, sovrappone i due linguaggi in un’unica forma mentale, alleggerisce la relazione metafisica dalle strutture architettoniche degli interni dello studio, ricrea negli scatti quel delicato equilibrio spazio temporale che è la più alta espressione del lavoro dell’artista emiliano.
Rino Terracciano
mostra visitata il 31 gennaio
Brigitte March Niedermair
Horizon. Transition_Giorgio Morandi “are you still there”
Mambo Museo Morandi
Via Don Minzoni, 14 – 40121 Bologna
Orario: martedì, mercoledì e venerdì ore 12,00 – 18,00;
giovedì, sabato, domenica e festivi ore 12,00 – 20,00