Categorie: bologna

Dal 21.V.2000 al 23.VII.2000 | Il nomadismo fantastico di Carol Rama | Ferrara, Palazzo Massari – Padiglione d’Arte Contemporanea

di - 5 Giugno 2000

Le tappe di questo cammino vanno dai primi lavori alle esposizioni alla Quadriennale (‘47, ‘51 e ‘57) e alla Biennale (‘48 e ‘50, ‘58); dall’adesione al MAC, negli anni ’50, all’ Exposition du Group Espace de Saint Cloud di Parigi, al periodo dei bricolages; dalle ricerche sugli oggetti e le realizzazioni in gomma e cuoio, ai riconoscimenti degli anni ’80, fino alla dedicazione di una sala Personale alla Biennale del ’93.
Parlare di Carol in maniera esaustiva è difficile perché la sua opera sfugge ad ogni tentativo di inquadramento all’interno di movimenti e correnti artistici. L’artista ha sì vissuto le passioni e le ideologie novecentesche da protagonista, ma con un atteggiamento “nomadico” (Crispolti), e cioè piegando, di volta in volta, le tecniche e il fare artistico delle correnti cui aderiva alla propria arte. In ciò si possono leggere, a seconda dei punti di vista, sia la levatura qualitativa di Carol, sia quella certa titubanza, da parte di alcuni critici, di inserire l’artista nella cerchia dei nomi di prim’ordine del secolo scorso.
Questa apparente contraddizione si spiega se si considerino la capacità di Carol di appropriarsi delle tecniche delle correnti artistiche più varie, cosa che le ha permesso di interpretare in maniera eclettica il proprio immaginario, rappresentandone i più svariati aspetti ontologici e sociali, e la conseguente mancanza di univocità di scelta nell’indirizzo stilistico e programmatico: ciò ha condotto i critici ad una lettura della sua opera mai compiutamente determinata e circoscritta, mai realmente tradotta nell’attribuzione definita a questa o quella corrente. Nel secolo dei gruppi e dei movimenti Carol si identifica solo in sé stessa, non si potrà mai attribuirle una posizione di rilievo in qualità di volano o soggetto motore di un pensare ed agire artistico programmatico. Guardare le opere in mostra è come osservare il mondo attraverso un caleidoscopio che muta di continuo. Spesso ricorre, nell’opera di Carol il tema erotico: un immaginario erotico naturale, estraneo ad ogni relazione peccaminosa e anzi visto nella sua sensualità più genuina e infantile. Di qui inizia la visita, dall’originale surrealismo dei primi anni, dove però la tipica rappresentazione onirica lascia luogo alle visioni inquietanti della vita dell’artista vissuta nella concretezza della sofferenza e della malattia (Appassionata, 1939 e 1940); eppure in quest’epoca convive la figurazione materica e bidimensionale degli autoritratti (1937 e 1938). Negli anni ’40 l’artista si confronta con la filosofia Dubuffettiana dell’Art Brut (I Pissoir, 1941) aprendo le porte alla peregrinazione nel quotidiano, visto in un’ottica eccentrica e trasgressiva. E’ degli anni ’50 l’adesione al M.A.C. (Composizione, 1959), nell’ambito del quale però realizza opere che attengono ad una visione ritmica e melodica della forma cromatica, secondo un registro musicale quasi di nenia infantile. E tale connotazione infantile è continua nella storia di Carol, come nelle divagazioni che rimandano all’immaginario del gruppo Cobra di Alechinsky (Opera n. 18, 1939). Negli anni ’60 e ’70 si riavvicina al movimento surrealista, ma alla corrente che si espresse attraverso l’object trouvé (Contessa, 1963, Perdonami le congiunzioni, 1969). Le sue opere si riempiono di oggetti, cristalli, fili, occhi di vetro, gomme (Presagi di Birnam, 1970, L’isola degli occhi, 1967), è l’epoca dei bricolages.
In tempi più recenti Carol si rigenera di nuovo: il supporto non è più bianco ma è una carta tecnica sulla quale giacciono figure a metà tra i ricordi d’infanzia e figure umane stilizzate su modelli etnici, aztechi o maya. Non c’è contraddizione: entrambe appartengono ad una dimensione collettiva della memoria, manifestano un desiderio di raggiungere l’estrema sintesi della rappresentazione figurativa. E questo era anche il mito di Picasso.
Ho scoperto in Carol Rama le origini della transavanguardia.


Mostra: IX Biennale Donna “Carol Rama. Opere 1936 – 2000”, Ferrara, Palazzo Massari, Padiglione d’Arte Contemporanea, dal 21/05/2000 al 23/07/2000. Orari: Tutti i giorni 9.00-13.00 e 15.00-18.00. Ingresso gratuito. Tel. 0532/206233 o 0532/202520. Fax 0532/247440 o 0532/205035. E-mail udifer@global.it o artemoderna@comune.fe.it Catalogo a cura di Vittoria Coen, £ 25.000 (in mostra).

Alfredo Sigolo

[exibart]

Articoli recenti

  • Attualità

Benessere digitale: che effetti può avere sul cervello guardare l’arte attraverso gli schermi?

Oggi l’enorme accessibilità dell’arte attraverso il digitale apre interrogativi inediti: guardare un quadro al PC può avere gli stessi effetti…

24 Dicembre 2024 17:00
  • Mostre

Cristiano Carotti, l’altro è il sacro: la mostra da Crea Cantieri di Venezia

Cristiano Carotti torna a Venezia con una nuova mostra personale presso Crea Cantieri del Contemporaneo: un progetto installativo e site…

24 Dicembre 2024 15:10
  • Libri ed editoria

5 Continents Editions, 20 anni di arte senza confini: intervista a Eric Ghysels

Dall'archeologia all'arte contemporanea, passando per moda, design, fotografia: Eric Ghysels ci parla di 5 Continents Editions, la casa editrice indipendente…

24 Dicembre 2024 13:10
  • Progetti e iniziative

Gianluigi Masucci, un’identità vivente: la mostra in una chiesa di Napoli

L’antica Chiesa di Sant’Aniello a Caponapoli ospita le opere di Gianluigi Masucci, un dialogo tra sacro e profano, memoria storica…

24 Dicembre 2024 12:20
  • Attualità

Decreto Cultura al Consiglio dei Ministri. Biblioteche, Piano Olivetti e Mediterraneo: a chi sono rivolte le nuove misure

Il decreto riferito a misure urgenti in materia di cultura è stato approvato dal CdM: dal Piano Olivetti al potenziamento…

24 Dicembre 2024 10:48
  • Arte contemporanea

Maurizio Nannucci illumina Arte Fiera 2025 con il progetto Opus Novum

Arte Fiera 2025 sceglie Maurizio Nannucci per la commissione annuale di Opus Novum: maestro del neon e dell’arte nello spazio,…

24 Dicembre 2024 9:59