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Il ciclo delle manifestazioni di Bologna 2000 ha preso il via giovedì 27 gennaio con la mostra ‘Appareance’ presso la Galleria d’Arte Moderna. Come già ci rivela il titolo dell’esposizione, si vuol porre sotto esame l’aspetto contraddittorio della realtà: l’opposizione dell’esteriorità e di un’incerta essenza, il difficile trapasso dalla tradizione alla contemporaneità, l’apparente inconciliabilità tra arte e tecnologia. Il risultato è il travestimento, l’ingannevole manipolazione del reale.
I curatori Achille Bonito Oliva e Danilo Eccher propongono le risposte di sei artisti contemporanei. In una fusione di pittura, fotografia, scultura e videoinstallazione la mostra non vuole offrire al visitatore una soluzione univoca e semplicistica, ma giochi combinatori deformanti, che risultano allo stesso tempo angoscianti e provocatori. Opere esteriormente molto
differenti ci conducono ad un unico messaggio profondo: il malessere contemporaneo dovuto all’incertezza del passaggio dalla fine di un millennio all’inizio del nuovo. Più volte il riflettore è puntato sul corpo dell’artista: in una coincidenza tra arte e vita, l’aspetto materiale è decostruito o mascherato con trasgressiva ambiguità.
Il Bolognese Luigi Ontani indossa maschere e incarna personaggi mitici e onirici in pose disinibite che non solo sorprendono ma anche sconcertano lo spettatore. Diversa strada intraprendono i due giapponesi in mostra: il loro corpo diventa specchio d’espressione dell’antagonismo sotteso alla cultura del proprio paese tra convenzioni sociali o religiose e le innovazioni cibernetiche. Mariko Mori applica la propria esperienza nel campo della moda in un gioco di accurati travestimenti, oscillando tra una divinità buddista e un cyborg futuristico e si inserisce in sfondi variabili dal
fantascientifico al fiabesco. Lo stesso tema è riproposto da Yasumasa Morimura che commenta dipinti del passato inserendovisi prepotentemente.
Spesso riproduce soggetti femminili: nel ciclo ‘Attress’ l’ironia lascia il posto alla violenta provocazione. Spregiudicate anche le opere di Pierre e Gilles, coppia d’arte e di vita: su scenari pittorici irrealistici si muovono soggetti fotografati (spesso loro stessi) che esaltano la nudità e la giovinezza. Il tema si sposta leggermente con Andres Serrano. L’artista newyorkese , oggetto in passato di pesanti critiche per i suoi lavori blasfemi, ci propone il ciclo ‘Ku Klus Klan’ in cui osserva con occhio clinico i pregiudizi razziali mettendo in scena una carrellata di soggetti
incappucciati. Tony Ousier si distanzia dalla base pittorico- fotografica per creare complesse videoinstallazioni: il corpo ha perso la sua materialità, rimane solo un volto ingannevole visualizzato da un proiettore, che serve a sostenere la concretezza delle nuove tecnologie.
Noi visitatori siamo protagonisti di un percorso che travalica spesso nella provocazione: ridiamo o forse rimaniamo scandalizzati e alla fine potremo noi stessi cercare di stabilire il labile confine tra la realtà e l’apparenza nel mondo che ci circonda.
Sede: Galleria d’Arte Moderna, Piazza della costituzione 3- 40128 Bologna
Periodo: dal 27 gennaio al 26 Marzo
Orario: 10-18, festivi e prefestivi 10-19, chiuso il lunedì
Infoline: +39 51 502859
www.galleriadartemoderna.bo.it
Ingresso: intero £ 8000; ridotto £ 4000
Marta Severo
Foto di Tommaso Venturini
[exibart]