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fino al 1.XI.2002 | Aria di confine – Stefano Pasquini | Modena, Quaranta2 Contempoaraneo

di - 23 Ottobre 2002

Se in tutte le diverse strategie artistiche di Stefano Pasquini (video, fotografia, installazione, disegno e scultura) è immediatamente riconoscibile una sua indole dissacrante e rivelatoria delle piccole e grandi tragedie della contemporaneità, nella personale modenese gli riesce anche di trasmettere la fragile precarietà emotiva che questi eventi comportano. Di contro ai grandi discorsi dei potenti, alle trascurate denuncie radiotelevisive, alle vuote fisime politiche e alla sorda indifferenza generale, Stefano Pasquini propone una sua personale riflessione con una serie di lavori che paradossalmente, attraverso la loro difettosa inconsistenza, inducono ad una presenza super-reale delle lontane angosce planetarie che si ‘ammirano’ solitamente al telegiornale. La mostra è dunque effimera e deperibile. L’artista imbratta di gessetto il muro della galleria con tenere e adolescenziali dichiarazioni sull’arte e sul nucleare ’Mat Komando e poche altre storie, appende alla pareti tautologiche bandiere, che mute e senza nome, hanno sfilato in certi passati cortei politicanti The Reason I came back to you e The Reason I left you, dispone ottantasei frammenti di quotidiani clamori di viaggio Diary e sconcerta con la finzione scenica della scultura (la spettrale terrorista Sarah: Sarah, with no right of free speech). E ancora, enfatizza l’assenza del virtuale attraverso una serie di video musicati e privi d’ogni sofistificazione estetica Gary Hill a Caselecchio only has one videocamera, i piccoli segreti newyorkesi di Blowin’ in the wind, il tranquillo pomeriggio di bimbi che giocano di Distant Shore, lo scorrere di un marciapiedi fiorito e soprattutto le bellissime contorsioni post-mortem di due pesci sbudellati in Don’t need the sunshine 2. Esterofilo per passione, trasgressivo comunicatore delle tematiche socio-politiche, ma anche attento adolescente sognatore, Stefano Pasquini è come se riuscisse a condensare tutte le cose del mondo nella piccola galleria modenese. Con leggerezza ne fornisce gli inconsistenti simulacri pseudoartistici che trae dal ‘suo personale museo degli orrori e delle gioie’, che, in tutta la sua sprezzante immanenza, straborda d’imperfezione così imperfetta da diventare il pericoloso spauracchio di tutte le vane teorizzazioni del Bello nell’arte.

patrizia silingardi
mostra vista il 16 ottobre 2002

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stefanopasquini.com
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’Aria di Confine. Mostra personale di Stefano Pasquini’
a cura di Marco Mango
Modena, QUARANTA2 Contemporaneo
Via Carteria 42 (laterale di via Emilia Centro), Modena
12 ottobre – 2 novembre 2002
Orari: dalle 16.30 alle 19.30, mercoledì, venerdì e sabato.
Ingresso gratuito
Info: tel. 059 222 199


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