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Una mostra raffinata e ricca di suggestioni che resta aperta fino al 12 febbraio. È “Sequela”, ospitata nella suggestiva cornice dell’ex chiesa di San Mattia (via Sant’Isaia 14a, Bologna), promossa dal Polo Museale dell’Emilia Romagna e dalla Nuova Galleria Morone di Milano.
A cura di Leonardo Regano, l’esposizione promuove un’indagine laica intorno al tema della fede e della spiritualità a partire dalle considerazioni del teologo tedesco D. Bonhöffer. Un’analisi per immagini attraverso le suggestioni evocate da 16 artisti in un nucleo di opere che dialoga idealmente con lo spazio ospitante.
L’apertura della mostra è affidata al dittico fotografico di Fausta Squatriti in una simbologia della Passione sinteticamente presentata e riproposta anche da altri artisti. C’è la croce costruita con centinaia di indirizzi internet di Daniela Comani, la lacerazione del corpo resa attraverso l’aggressione del foglio di Mariella Bettineschi, i ricchi tessuti broccati di Elizabeth Aro (Red River), le serpi nell’alcova di Letizia Cariello. Trova posto anche la grande croce centrale Quasi un paesaggio di Elisabeth Sherffig, su cui sono ricamati i profili delle case di pescatori andalusi.
Il tema della natura si declina come simbolo spirituale nelle foglie di ginkgo di Davide Benati, nell’albero della vita di Giulia Dall’Olio, nella spiga di grano di Maria Lai e nel notturno stellato di Gencay Kasapçi.
Nel video di Bill Viola, The Innocents (2007, della serie Transfigurations) è possibile invece rintracciare una mistica dell’ascensione, di rara bellezza. Il video sembra in dialogo virtuale con Capillari del giovane scultore milanese Francesco Diluca.
Sono le tre grandi installazioni di Julia Krahn, Mutter auf der flucht, sull’inconsolabilità del dolore della Madre, Khmer di Maria Cristina Carlini, omaggio alle architetture cambogiane dell’Angor Vat e il Polittico – Bambino di Letizia Cariello in ricordo dell’olocausto a riunire tre grandi religioni sull’altare maggiore. Doveroso il tema della Vanitas con Domenico Grenci, filo conduttore nella spiritualità dell’arte. Ma è la Cantica di Maurizio Osti a chiudere idealmente il percorso. Tre grandi libri cuciti – la Genesi, l’Esodo e l’Apocalisse – a richiamare un racconto del sacro che chiude con coerenza
Paola Pluchino
mostra visitata il 28 gennaio
Dal 28 gennaio al 12 febbraio 2017
Sequela
Ex Chiesa di San Mattia, via Sant’Isaia 14a, Bologna
Orari: da giovedì a domenica dalle 16.00 alle 20.00
Info: 0514209406, pm-ero.urp@beniculturali.it www.polomusealeemiliaromagna.it