«La storiografia se non viene questionata diventa revisionismo». Come suggerisce Vicenzo Estremo, all’interno dell’universo delle narrazioni del passato, la formazione delle identità ha rappresentato uno strumento di controllo e un oggetto da definire e ridefinire: to Disconfirm è la possibilità degli artisti contemporanei di smentire la storiografia tradizionale con strumenti culturali in grado di sviluppare un’adeguata analisi delle storia e delle identità stesse.
La collettiva appena inaugurata della GALLLERIAPIÙ, già conosciuta come Galleria Oltredimore di Bologna, riconferma l’attenzione della gallerista Veronica Veronesi nel sostenere progetti di artisti sensibili alle tematiche transculturali ─ oltre i confini dell’appartenenza geografica e della cronaca ─ e al lancio di alcuni di loro sul mercato primario dell’arte. Gli spazi della galleria accolgono in mostra i lavori intensi e sfaccettati di cinque artisti con ricerche diverse tra loro: gli studi delle interfacce di César Escudero Andaluz, le critical documentary film practices di Matteo Guidi, Giuliana Racco e di Amanda Gutiérrez e i lavori installativi di Massimo Ricciardo. Una riflessione sulla svolta neo-storiografica della produzione artistica contemporanea, tema indagato e supportato dalla ricerca del curatore Vincenzo Estremo. Un’operazione di decostruzione volta alla sperimentazione dei contenuti e dei mezzi; appropriandosi delle funzioni e delle proprietà delle narrazioni, gli artisti hanno a disposizione, e di conseguenza offrono al pubblico, l’occasione di smentire il passato, le sue icone e i relativi riferimenti, con una modalità di indagine in cui l’arte ritrova se stessa, guardandosi alle spalle con una spinta propulsiva.
Dall’approfondimento sui supporti analogici della “tradizione” novecentesca, che si misurano con gli strumenti e le “abitudini tecnologiche” dei nostri giorni, laddove il “desktop environment” e lo “screenshot” ricevono dignità artistica nei Tapebook e i File_món di Escudero Andaluz, alle rappresentazioni dei concetti di appartenenza-distanza-trasmissibilità che ritroviamo nei lavori di Guidi&Racco, la proposta resta: rinterrogare e smentire pezzi di storia da una pluralità di voci per ri-scrivere pluralità identitarie. Così, come emerge dalle pitture di Ricciardo e dalla sua installazione site specific Permanent Vacation, proposta efficacemente accanto alla video trilogia Time topographies della Gutiérrez, opere, queste ultime, allestite nel locale sotterraneo della galleria che è diventato un sorprendente e aggiuntivo contenitore di espressioni artistiche, di volta in volta straordinariamente diverse.
Cristina Principale
Dal 23 aprile al 13 giugno 2015
to Disconfirm
GALLLERIAPIÙ
Via del Porto 48 a/b, 40122 Bologna
Orari: Martedì e Mercoledì 14.30 – 19.30; Giovedì e Venerdì 12.00 – 20.00; Sabato 11.00 – 19.00