Le 4 accademie invitate hanno selezionato ciascuna 4 artisti, chiamati ad allestire uno o più lavori nei giardini e nelle dependances dello splendido palazzo settecentesco nella campagna bolognese. Curata da Silvia Evangelisti, la collettiva sarà sottoposta all’esame di una commissione composta da rappresentati di enti pubblici e privati e dai responsabili delle gallerie bolognesi appartenenti all’Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna: la possibilità di allestire personali in un museo e gallerie d’arte bolognesi sarà il premio per i vincitori.
In Italia sono rimasti pochi i premi ed i concorsi di valore (il Premio Furla, il P.S.1 e poco altro); con la fine degli anni ’60 si è fatta piazza pulita di tali competizioni, col sacrificio di eventi di grande tradizione. Offrire opportunità agli artisti di mettersi in luce o importanti occasioni di studio prevede oggi, giocoforza, investimenti, sponsor di punta e strategie di comunicazione che le accademie non riescono, perfino geneticamente, a garantire. E’ perciò che iniziative come quello di Crespellano finiscono per assumere un tono dimesso e per pochi illuminati.
Nonostante ciò, in mostra sono interessanti, in rappresentanza di Carrara, il totem di scatole di corn flakes provenienti da tutto il mondo di Daniela Perdetti e la cassettiera con i cassetti sigillati di Alessandro Nucci. Da Urbino provengono gli esserini in resina rossa geneticamente modificati di Chiara Gerosa: l’idea di rappresentare l’incubo della manipolazione della natura per la ricerca del benessere è forse retorica ma l’impostazione ironica riesce a riscattare il lavoro. La tendenza ad indagare il linguaggio dei media emerge dal lavoro impegnato di Massimo Pianese, che rappresenta l’Accademia di Napoli con un kit per la maternità nel quale non mancano i medicinali, il cui abuso è documentato anche per i neonati.
E’ la padrona di casa Bologna a proporre però la selezione più convincente, in cui spiccano Simona Spaggiari (foto), che ritrae il proprio volto sulle matrioske ed utilizza il proprio corpo come misura per guaine da sirena, ma soprattutto Marco Di Giovanni (foto), la cui ricerca
Gli altri protagonisti in concorso sono: Davide Bignami e Tommaso Bernardini per l’Accademia di Carrara, Sara Maccarinelli e Ben Hur Crivellin per Bologna, Matteo Serafini, Alessandro Di Gianbattista e Mario Manzi per Urbino, Nunzia Buonanno, Teresa Vitolo e Fabio Costi per Napoli.
articoli correlati
Il Premio del MACRO
Lara favaretto vince il P.S.1…
…e Sissi il Furla
int.TERRA – Marco di Giovanni
alfredo sigolo
Depo Istanbul, lo spazio d’arte fondato dal prigioniero politico Osman Kavala, aveva aperto una mostra sulla storia della comunità transgender…
In occasione del centenario della nascita di Mike Bongiorno, a Palazzo Reale di Milano in programma una mostra dedicata al…
Passeggiate romane, in corso al MAXXI fino al 10 novembre 2024, è la mostra che vede la capitale sotto la…
Quando le arti performative ci fanno riflettere sull'attualità: cosa abbiamo visto in questa immersione al Santarcangelo Festival 2024, tra cambiamento…
L'inaugurazione ufficiale avrà luogo giovedì 8 agosto alle ore 19.
Rebecca Moccia è l’artista del Padiglione italiano alla 15ma Biennale di Gwangju, in Corea del Sud: presenterà una nuova tappa…