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Fino al 15.I.2002 | Anne e Patrick Poirier – Ombre silenziose | Bologna, Studio G7

di - 10 Gennaio 2002

…con incisi sul plinto i versi di Orazio che le danno il titolo: “Exegi monumentum aere perennius” (“Carmina”, Liber III, XXX).
Classicismo e fragilità della memoria, archeologia e caducità delle cose: in questi binomi si può concentrare la poetica che fa da filo conduttore alle opere esposte, dalle fotografie agli assemblaggi di objects trouvé ai moulages.
Invitati a lavorare al fianco degli archeologi impegnati in Turchia nel sito di Aphrodisias i Poirier hanno riportato una serie di calchi di frammenti di statue e monumenti realizzati con una particolare carta avorio: i moulages sono ben più che uno strumento scientifico di classificazione e documentazione e altro anche dal souvenir di un viaggio. Essi, conservando impressa la monumentalità e la forza della pietra e del marmo, della forme scolpite, ne mostrano tutta la fragilità ed effimera esistenza, esposta all’erosione del tempo e del clima. Create dal genio umano per essere eterne ed immortali (come nei versi di Orazio), i reperti sono oggi preziose e delicatissime tracce della memoria e della storia. Perduto l’intero rimane il frammento: il frammento diventa la possibilità di ricostruzione di culture perdute, nelle quali però riconosciamo le nostre origini. E ricostruzione della memoria è anche il lavoro dei Poirier, con una pratica paziente che prevede la realizzazione del calco con la carta imbevuta di acqua e colla ed in seguito la sua lunga asciugatura al sole del luogo di origine. In queste opere non v’è solo il fantasma di una figura, ci sono anche il sole e l’acqua di un luogo della storia e del mito.
Tracce e frammenti sono messi anche all’interno di teche di vetro conservati come oggetti museali: stavolta sono cocci di vetro, bicchieri rotti, foglie e fiori avvizziti che sono la testimonianza di un fatto avvenuto, di un momento storico in cui il fiore è stato colto, il vetro spezzato. Di nuovo tornano i temi della fragilità e del trascorrere del tempo, del gesto umano che genera un evento e ne conserva intatti gli effetti, rendendoli unici.
In mostra ci sono infine le cibachrome dedicate al simbolo stesso della bellezza effimera: splendidi fiori i cui petali sono talora violentati con parole incise sulla carne del vegetale.
Presenti nelle più prestigiose collezioni del mondo, pubbliche e private, l’opera dei Poirier, non dimentica della lezione del poverismo italiano, si può riferire alla sfera concettuale, ma è da sottolineare senza dubbio l’originale intento allegorico del loro procedere, particolarmente diretto e comunicativo.

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Alfredo Sigolo


“Anne e Patrick Poirier: Ombre silenziose”
Dal 10.XI.2001 al 15.I.2002.
Bologna, Studio G7, via Val d’Aposa 7/g.
Ingresso: gratuito.
Orari: dalle 15.30 alle 19.30.le ora alle ora. Chiuso domenica.
Tel/fax: 051266497


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