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03
marzo 2009
fino al 15.III.2009 Leo Lionni Parma, Galleria San Ludovico
bologna
Sculture in bronzo di una natura possibile, illustrazioni di topini che raccolgono i raggi del sole per sconfiggere l’inverno, pubblicità della Lanerossi. Un percorso attraverso l’opera di un artista poliedrico e originale. A Parma va in scena Leo Lionni...
Cosa accomuna i libri per l’infanzia e gli oli su tela, le sculture in bronzo con la rivista “Fortune”? Leo Lionni (Amsterdam, 1910 – Radda in Chianti, Siena, 1999). Eclettico, perché fu pittore, grafico, designer, art director, scultore, illustratore, fotografo. E geniale autore di volumi per bambini.
Nato in Olanda e trasferitosi in Italia, prima a Genova e poi a Milano, aderì al secondo Futurismo, partecipando alla vita artistica milanese assieme agli amici Diulgheroff e Fillia. Dopo aver lavorato come grafico pubblicitario per importanti aziende (Motta, Olivetti, Lanerossi), nel ‘39 fu costretto a emigrare negli Stati Uniti a causa delle leggi razziali. Lì s’inserì ben presto nel settore della comunicazione, ricoprendo cariche come quella di art director di riviste prestigiose quali “Fortune” e collaborando con alcune tra le massime personalità dell’arte contemporanea, tra cui Saul Steinberg, Andy Warhol, Alexander Calder, Willem de Kooning e Fernand Léger. Nel 1960, tornato in Italia, divenne direttore di “Panorama” e si stabilì in Toscana, dove si dedicò sia alle ricerche sulla Botanica Parallela che all’ideazione di alcuni tra i più celebri libri per l’infanzia.
In mostra a Parma sono esposte un centinaio di opere, in gran parte inedite, come le serie di ritratti veri o immaginati che provengono direttamente dalle collezioni della famiglia. Dalle tavole con i personaggi dedicati ai bambini sino ai collage, dalle sculture in bronzo ai grandi dipinti e alla grafica: tutto contribuisce a ricostruire un’ampia produzione che ha come filo conduttore il sottotitolo dell’esposizione, l’Immaginario esemplare. Perché è proprio dal mondo della fantasia, pur legata alle forme della natura, che si sviluppano le ricerche di Lionni, volte a trasfigurare il reale e a identificarvi una peculiare leggerezza poetica, in senso quasi magrittiano.
Una rassegna in cui i bambini, a cui è dedicato il Festival Minimondi, scoprono il mondo dei topolini Federico e Alessandro, o di Pezzettino, o del coccodrillo Cornelio, affascinati e rapiti da una grafica semplice ma di estremo impatto comunicativo, mentre gli adulti immaginano una natura da riscoprire mediante le sculture e i dipinti dai nomi esotici ed evocativi, stimolati a pensare un nuovo rapporto col mondo circostante.
Difficile credere che le opere siano tutte dello stesso artista. Che per tutta la vita, come afferma il figlio nel testo a catalogo, ha lavorato con l’obiettivo di cercare “una buona idea”. Forse l’ha trovata, e forse anche più d’una.
Nato in Olanda e trasferitosi in Italia, prima a Genova e poi a Milano, aderì al secondo Futurismo, partecipando alla vita artistica milanese assieme agli amici Diulgheroff e Fillia. Dopo aver lavorato come grafico pubblicitario per importanti aziende (Motta, Olivetti, Lanerossi), nel ‘39 fu costretto a emigrare negli Stati Uniti a causa delle leggi razziali. Lì s’inserì ben presto nel settore della comunicazione, ricoprendo cariche come quella di art director di riviste prestigiose quali “Fortune” e collaborando con alcune tra le massime personalità dell’arte contemporanea, tra cui Saul Steinberg, Andy Warhol, Alexander Calder, Willem de Kooning e Fernand Léger. Nel 1960, tornato in Italia, divenne direttore di “Panorama” e si stabilì in Toscana, dove si dedicò sia alle ricerche sulla Botanica Parallela che all’ideazione di alcuni tra i più celebri libri per l’infanzia.
In mostra a Parma sono esposte un centinaio di opere, in gran parte inedite, come le serie di ritratti veri o immaginati che provengono direttamente dalle collezioni della famiglia. Dalle tavole con i personaggi dedicati ai bambini sino ai collage, dalle sculture in bronzo ai grandi dipinti e alla grafica: tutto contribuisce a ricostruire un’ampia produzione che ha come filo conduttore il sottotitolo dell’esposizione, l’Immaginario esemplare. Perché è proprio dal mondo della fantasia, pur legata alle forme della natura, che si sviluppano le ricerche di Lionni, volte a trasfigurare il reale e a identificarvi una peculiare leggerezza poetica, in senso quasi magrittiano.
Una rassegna in cui i bambini, a cui è dedicato il Festival Minimondi, scoprono il mondo dei topolini Federico e Alessandro, o di Pezzettino, o del coccodrillo Cornelio, affascinati e rapiti da una grafica semplice ma di estremo impatto comunicativo, mentre gli adulti immaginano una natura da riscoprire mediante le sculture e i dipinti dai nomi esotici ed evocativi, stimolati a pensare un nuovo rapporto col mondo circostante.
Difficile credere che le opere siano tutte dello stesso artista. Che per tutta la vita, come afferma il figlio nel testo a catalogo, ha lavorato con l’obiettivo di cercare “una buona idea”. Forse l’ha trovata, e forse anche più d’una.
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a cura di Marco Ferreri
Galleria San Ludovico
Borgo del Parmigianino, 2/b – 43100 Parma
Orario: da lunedì a domenica ore 10-13 e 16-19
Ingresso: € 5
Catalogo Babalibri
Info: tel. +39 0521282445; info@minimondi.com; www.minimondi.com
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