Keep’n touch, mostra ideata dal Comitato Spazio Aperto, vuole dare una panoramica della situazione giovanile dell’arte in Emilia Romagna, con occhio rivolto anche a realtà milanesi o marchigiane, e per l’occasione sceglie l’Aeroporto Marconi, palesando da subito il suo carattere invasivo. Le opere proposte dal nutrito gruppo di artisti selezionati, vengono distribuite creando una “caccia al tesoro”, dove la curiosità del visitatore è agevolata dalle mappe piazzate all’ingresso di ognuno dei tre piani. In questo senso l’esposizione si mostra riuscita, con lavori che ben s’inseriscono nello spazio a disposizione.
Tra le varie tecniche proposte, la sezione più folta è quella fotografica, con immagini accomunate dall’idea di viaggio e di fuga verso mondi lontani. Se le immagini di viaggiatori di Alessandra Vecchietti trasportano la stazione di Ferrara nell’aeroporto bolognese, i tableaux-vivants di Floriana Savarino, creano un mondo esotico
Tra le istallazioni merita una segnalazione particolare il lavoro di Silvia Chiarini, che ricrea nella toilette una vera e propria dance hall, con tanto di mirror-bowl luminosa. Discreti anche i ramarri posti sulle scale tra primo e secondo piano da Laura Ferri, e gli aquiloni che scorrono sui monitor dell’aeroporto ideati da Angela Frascione. Non sono più visibili le Polonne di Alessia Lusardi, distrutte dall’incivile di turno.
Per la pittura spicca la grande tela di Gabriele Arruzzo, con le sue riprese di incisioni del ‘550 tramite l’uso di accesi colori smaltati. Di stile fumettistico è il lavoro di Mauro Vecchi che ricrea una megalopoli modello Nathan Never, mentre più intimistica è la Coperta da viaggio di Alessandra Montanari, posta ad una parete-finestra del piano terra.
Purtroppo però questa rassegna contribuisce ad accrescere la confusione che gravita attorno al concetto di “giovane artista”. Sorge spontaneo chiedersi come sia possibile unire sotto questa voce figure che hanno superato i quarant’anni (Vecchi e Montanari) con i molti artisti nati sul finire degli anni ‘70. Il lasso di tempo che racchiude l’idea di “giovane” raggiunge i diciannove anni, estendendosi così in modo francamente eccessivo.
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edo grandinetti
mostra visitata il 23 aprile 2004
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caccia al tesoro? stiamo scherzando?
ma vi sembra il modo di parlare di una mostra?
..mammamia!!!siamo messi davvero male!!!!!
e poi...quei commenti anagrafici ridicoli potevate risparmiarceli!
poveri ragazzi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
...e il catalogo!
quando sarà presentato?
la mostra all'aeroporto? una storia strana!
lavori assolutamente poveri e installati davvero male, adatti solo per essere esposti in una galleria (ma neanche) e moltissime scelte sbagliate, tutte quelle descritte qui sopra! Fotografie, pittura e installazioni (3 per la precisione) che dimostrano il modo più semplice di lavorare in uno spazio pubblico! che è una sfida, ma proprio in questo stà la "bravura" di un artista!
per favore correggete questo articolo. E' solo un insulto ai ragazzi in mostra.