Il potere del video ha sempre posseduto la capacità di raccontare il vero dopo il suo essersi compiuto e di raccontare il falso attribuendogli la dignità del vero. In un certo senso, esso contiene l’aura, intrinseca al mezzo, di falsificare le coordinate del reale. Siano queste il tempo grazie a un gap di ripresa/riproduzione o lo spazio cui il medium ammicca laddove tende a dilatare una piccola quarta di scena trasformandola in un vasto campo, sostituendo una controfigura col protagonista, o rendendo una semplice sagoma di cartone una magnifica ballerina, la sua propensione a manipolare l’esistente è evidente.
La mostra di Christian Jankowski, Magic Numbers, promossa dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e organizzata in collaborazione con il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna (a cura di Gianfranco Maraniello e Maura Pozzati) sviluppa l’idea della comunicazione visiva come indagine sull’illusorio, il magico, il mistificatorio, adottando all’interno della macchina attoriale – non senza ironia – oltre che professionisti del magico anche esponenti del settore culturale.
È questo il caso di Director Poodle (video e foto del 1998) dove l’artista convince il direttore di un museo a subire la mutazione in un animale di sua scelta: il risultato è un chiassoso barboncino bianco, ma è anche e soprattutto il caso del video realizzato ad hoc per la mostra bolognese. Qui l’incontro tra una fondazione di origine bancaria e il dissimile mondo della magia innesca una liaison che è spunto per una riflessione più vasta sul potere dell’economia; un’occasione, ironica dissacrante e dangereuse per cercare somiglianze tra le due discipline (con l’eventualità di mutuarne degli elementi). Ne risultano lacerti d’interviste a Marco Cammelli (Presidente), Giuseppe Chili (Financial Advisor), Maura Pozzati (Consigliere d’amministrazione con delega alla cultura), Adelfo Zaccanti (Executive Manager), Giorgia Agrimano (referente area erogazioni), Marco Emiliani (referente area amministrativa).
Negli spazi espositivi della Fondazione, oltre ai sopraccitati video vanno in scena anche Flock del 2002, dove l’assistente di David Copperfield trasforma l’intero pubblico di una mostra in un gregge di pecore, My Life as a Dove (1996) una serie di fotografie e un video raccontano la trasformazione di Jankowski in colomba e la video-installazione Telemistica, prodotta per la Biennale di Venezia del 1999 dove l’artista telefona ad alcuni cartomanti televisivi locali chiedendo loro di fornire una previsione sull’esito del suo nuovo lavoro all’esposizione in Laguna (le registrazioni sono diventate l’opera d’arte stessa). La magia e l’arte e l’economia si trovano così a condividere lo stesso perimetro magico, risvegliando interrogativi come qual è il confine tra virtuosa finanza e bluff?.
Paola Pluchino
Dal 15 dicembre 2013 al 16 gennaio 2014
Christian Jankowski. Magic Numbers
Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna
via delle Donzelle, 2
Bologna
Info: ufficiostampa@fondazionedelmonte.it – www.fondazionedelmonte.it