26 aprile 2004

fino al 16.V.2004 Carlo Leoni Budrio (bo), Biblioteca Comunale Majani

 
Il profilo greve della vecchia madre, disadorni interni domestici, affrante camerate d’ospedale. Ecco il segno graffiante ed antiretorico, mesto ed espressionista, di uno dei più pregevoli incisori bolognesi del ‘900...

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Sant’Apollonia a Bologna è una desolata viuzza tra la multietnica via San Vitale e il chiasso della zona universitaria. In questi cento metri di stretto portico, intonaci rossi scrostati dagli anni, un perenne silenzio che s’incontra con l’ombra, ha vissuto la sua intera e non certo generosa esistenza Carlo Leoni (1925-1982), non a torto considerato una delle voci più sincere e profonde dell’incisione bolognese. La vita lo privò, nel 1959, dell’utilizzo delle gambe, costringendolo a un’esistenza sulla sedia a rotelle, a numerose frequentazioni ospedaliere, a un carattere difficile. Ciononostante, nella sua produzione artistica non s’avverte mai lo sconforto, il dolore senza fondo, il pessimismo melanconico, quanto semmai un’aderenza sincera e mai retorica alla vita, anche quando essa si presenta nella sua forma amara.
Un parco numero di soggetti domestici è proposto in mostra da quaranta incisioni donate dagli eredi al Comune di Budrio e ben testimonia la produzione di questo artista che, a dispetto della sua bolognesità, ha ottenuto in vita ottimi riconoscimenti nelle principali esposizioni nazionali e non dedicate all’incisione.
Tra gli esigui soggetti trattati, la figura della madre occupa senz’altro un posto di primo piano. Anziana, i capelli avvolti in uno scialle, il suo profilo è rassicurante mentre esegue i lavori domestici come nei rari quanto semplici momenti di riposo. La sua figura è così costante che, tolti gli autoritratti e i rari ritratti di amici, è per Leoni l’unica umanità possibile, protettiva e rasserenante.
Parimenti patito è l’altro soggetto che ha segnato profondamente la vita dell’artista: l’ospedale, in cui -pur se presenti- le figure umane cadono in secondo piano, sovrastate dal candore delle pareti e dei materassi, nonché dalla serena geometria del susseguirsi di letti, sedie e lampade.
Il tratto grafico di Leoni è profondamente graffiante, espressionista, costruito col solo uso dell’acquaforte, spesso parsimoniando i segni con un effetto che, specie nei paesaggi, diviene visionario. E proprio in questo genere –la veduta di un parco, lo scorcio di un portico, una fibrillante tempesta marina- Leoni appare più arguto e piacevole, considerando che oggigiorno soggetti quali la vecchiaia, la quiete e la malattia vengono accettati solo quando sono proposti nell’accezione più esasperata, esibizionista, cruenta.

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duccio dogheria


Carlo Leoni
Biblioteca Comunale A. Majani, via Garibaldi 39
lun-ven 15,00-19,00; mar e sab 9,99-12,00; dom 15,30-18,30
ingresso gratuito
tel. 051. 6928281-051. 6928306
cultura@comune.budrio.bo.it
www.comune.budrio.bo.it


[exibart]
Carlo Leoni Giardinetto-1960-acquaforte

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