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fino al 16.XI.2003 | Degas e gli italiani a Parigi | Ferrara, Palazzo dei Diamanti

di - 10 Novembre 2003

In pochi forse sanno delle origini italiane di Edgar Degas, quando ancora il cognome di famiglia si scriveva De Gas, ed i suoi molti viaggi nel bel paese trovavano sempre un approdo sicuro a Napoli e a Firenze: nel capoluogo campano, in calata Trinità Maggiore, nel Palazzo Pignatelli di Monteleone vivevano tre generazioni di De Gas suoi parenti, intorno al patriarca Hilaire, banchiere e speculatore, fuggito a Napoli dal Terrore; in Toscana invece si era trasferita la zia Laura, sposata all’esule napoletano Bellelli, in posa insieme alla moglie e alle due figlie nel celeberrimo omonimo ritratto d’interni, oggi al Musée d’Orsay.Edgar Degas_Edmondo e Therese Morbilli_c1865_cm116x88
Degas era di casa in Italia, viaggiava su e giù per la penisola, conosceva bene Roma, Viterbo, Orvieto, Perugia, Assisi, Spello, Arezzo, parlava correttamente la lingua e –ricorda Valéry- cantava spesso arie di Cimarosa e canzoni popolari napoletane, quando era di buon umore. Si sentiva italiano e da artista in formazione aveva studiato dal vivo i maestri italiani: Giotto, Signorelli, Verrocchio, Leonardo, Bronzino ed i manieristi fiorentini, ma anche il van Dyck visto a Genova e gli affreschi di Pompei; secondo un itinerario del tutto personale, forse eccentrico, certo estraneo alle logiche che governavano i viaggi di studio dei pittori francesi in Italia; e tuttavia assolutamente in linea con gli insegnamenti del maestro Ingres per cui i valori de la ligne erano eminenti rispetto all’esigenza di una pittura intellettualizzata al punto tale da esaurirsi in una bi-dimensione astratta, più vera del vero, artificialmente sintetica e pertanto straordinariamente moderna.
Da questi appunti in ordine sparso dei viaggi in Italia di Degas prende le mosse l’itinerario attraverso cui si snoda la mostra, centrata sulla figura del maestro francese eGiuseppe De Nittis_Corse a Longchampe (studio)_1883_cm80x117 sulle relazioni che intrattenne con gli artisti italiani che a Parigi trovarono in lui un importante punto di riferimento: Giovanni Boldini, Giuseppe De Nittis, Federico Zandomeneghi e Medardo Rosso, simili e diversissimi fra loro, non certo assimilabili sic et simpliciter agli esiti di Degas, condivisero tuttavia con lui un intenso scambio di idee e di interessi per la rappresentazione della vita moderna attraverso un linguaggio rapido, pronto a raccogliere immediatamente la bellezza e la frenesia cosmopolita di un centro così vitale e caratterizzato come la scintillante Parigi fin de siècle delle corse a Longchampe, dei balletti all’Opéra e delle passeggiate per i boulevards ventosi e grigi di Saint Germain e de la Concorde.
La maggior parte delle opere in mostra è di Degas -tele soprattutto, ma anche molta grafica, e di qualità eccellente,Giovanni Boldini_Il pittore Lewis Brown con moglie e figlia_1890_cm120x145 alcuni bronzetti- e si tratta di una selezione intelligente che procede per nuclei tematici e apre al confronto con la coeva produzione italiana: paesaggi, ritratti, nudi, scene d’interni e vedute di città che non temono affatto di rimanere schiacciate sotto la grandeur francese. Anzi. È gratificante vedere e capire come anche il nostro Ottocento si stia finalmente affrancando dagli annosi pregiudizi che fino a non troppo tempo fa ne condizionavano lo studio, per scoprirsi momento vitale e ancora generoso di inediti attraversamenti che spingono in direzione di una piena modernità di linguaggio. Quand’anche serva ancora Degas per leggerla e valutarla in tutta la sua indubbia, ma il più delle volte insperata, originale qualità.

davide lacagnina


DEGAS e gli Italiani a Parigi
a cura di Ann Dumas
Palazzo dei Diamanti
corso Ercole I d’Este, 21
Ferrara
Mostra organizzata da Ferrara Arte e dalle National Galleries of Scotland.
Catalogo edito da Ferrara Arte, a cura di Ann Dumas con interventi di: Ann Dumas, Francesca Castellani, Anne Pingeot, Marina Ferretti, Anne Maheux, Rosalba Dinoia
Orario: tutti i giorni feriali e festivi, lunedì incluso: dalla domenica al giovedì: 9 – 20, venerdì e sabato: 9 – 24. Ingresso: intero euro 7,30, ridotto euro 6,20; gruppi: euro 6,20; gruppi scolastici: euro 4,10. Gratuito per bambini sino a sei anni, portatori di handicap con un accompagnatore, militari in divisa.
Call Center e informazioni:
tel. 0532.209988
diamanti@comune.fe.it
www.comune.fe.it


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