Nicola Carignani alla sua prima personale bolognese presenta un video e delle fotografie che documentano un percorso volto a sondare momenti di ordinaria quotidianità attraverso cui l’identità di gruppo e dell’individuo manifestano le proprie forme di alienazione.
Il video Intermission è una registrazione di momenti di attesa, di sospensione, di eventi apparentemente privi di dinamiche significative: l’artista sceglie di ‘rubare’ stralci di vita qualunque, le persone riprese sono
I protagonisti di questi frammenti di storie si mostrano senza filtri, come privi di schermi difensivi, sono colti in tutta la loro vulnerabilità e rivelano il senso profondo del loro carattere con un’immediatezza disarmante, ed è proprio il modo in cui appaiono ad uno sguardo estraneo e nascosto attraverso gesti e azioni (il più delle volte prive di un senso) che rivela il loro autentico modo di essere.
Ciò che emerge è il tentativo di ogni individuo di dare alla realtà un senso proprio, di rimodellare l’esistenza secondo le proprie ossessioni e le proprie necessità, il continuo ricercarvi una dimensione possibile di vivibilità.
Accanto ad ogni foto sulle pareti della galleria sono annotate a matita delle scritte legate alle immagini : il testo diviene complementare all’immagine stessa, ne aumenta l’ambiguità e la chiusura verso ogni ipotizzabile tentativo di comprensione. La verità è che queste storie non vogliono essere capite, è come se volessero consapevolmente occultarsi pur affermando al tempo stesso la propria esistenza. Queste storie vogliono restare proprietà esclusiva di chi le ha vissute all’interno del gruppo. La funzione del testo è proprio quella di aumentare il senso di distanza di ogni scatto fotografico.
articoli correlati
Luigi Presicce allo Studio Ercolani
link correlati
Boiler
francesca pagliuca
mostra vista il 30 novembre
La galleria Pinksummer porta l’arte fuori dalle sue mura espositive per fondersi con la città presentando una collettiva estiva dal…
Manna Rain: le nuove piogge astratte e cinematografiche di Rita Ackermann in dialogo con l’eredità di Cy Twombly, per la…
La maison italiana fondata nel 1974 fa il suo ingresso nel gruppo d’aste Millon, ma mantiene forte la sua identità
Other Identity è la rubrica dedicata al racconto delle nuove identità visive e culturali e della loro rappresentazione nel terzo…
WineWise: parte la open call per artisti emergenti promossa da Art Days Napoli Campania. In palio la produzione di un'opera…
Per far splendere la sua Ronda di Notte, Rembrandt usò un particolare pigmento: la scoperta grazie a un nuovo studio…
Visualizza commenti
Noto con piacere che Francesca Pagliuca continua a recensire le mostre dello studio ercolani, forse la migliore galleria di Bologna che consiglio a tutti di visitare.
Francesca complimenti per la scelta delle immagini e per l'analisi sempre attenta e precisa che ne fai continua cosi arriverai lontano o almeno te lo auguro!
Spero di incontrarti prima o poi allo studio ercolani per parlare un po' di arte con un'intenditrice ciao Pedro