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«Tempo fa, a causa di un “fortunato” incidente, quando una mia scultura fu danneggiata, ebbi l’opportunità di conoscere il Laboratorio degli Angeli. Rimango sempre affascinata dagli atelier di restauro. Gli odori, i colori, i capolavori addormentati evocano in me un immediato desiderio di dipingere, di lavorare, di giocare». Ricorda così il suo incontro con uno spazio specifico della geografia dell’arte bolognese, Amy Hotch – americana di stanza nel capoluogo romagnolo – che in questi giorni propone una mostra personale negli spazi della chiesa sconsacrata che ospita il laboratorio diretto da Barbara Lavorini e Camilla Roversi Monaco. Nella frenesia degli appuntamenti dello scorso weekend di Arte Fiera, questo spazio silenzioso ha infatti inaugurato un progetto legato all’opera disegnata e alle installazioni della Hotch. Un invito a un’osservazione rilassata e ben ponderata, lontano dal tran tran di fiera ed eventi collaterali, ma altrettanto degna di attrazione. In un ambiente apparentemente “diverso”, ma quanto mai adeguato per l’incontro con l’arte: probabilmente è questo lo spazio ideale per scrutare i segni morbidi delle matite colorate o per odorare il respiro vitale soffiato dai materiali eterocliti che compongono le sue opere tridimensionali, ospitate in diversi ambienti della chiesa-laboratorio. Saranno le volte, gli spazi raccolti dell’attigua biblioteca, o il lungo corridoio che ospita il riposo temporaneo di numerose opere d’arte, ma i lavori della Hotch si confondono con l’ambiente, tessono un taciturno dialogo con stati creativi totalmente divergenti, per geografia, metodi, caratteri e talvolta anche epoche: da un grande dipinto di Piero Pizzi Cannella a un Garibaldi effigiato in un busto scolpito, a mo’ di eroe pop del Risorgimento. A madonne, putti e santi di diverse epoche e scuole d’appartenenza. Sono difatti molteplici gli interessi del laboratorio, che nel corso della sua lunga storia si è occupato con una certa predilezione anche del restauro dell’arte contemporanea.
Una scala di legno dipinta di verde si muove, sospesa, in un angolo della chiesa. Poco distante, a terra, una scarpa rinchiusa in un cerchio composto da pietre di diverse dimensioni occupa con leggerezza lo spazio. Lo stesso alone di levità si percepisce in un’altra installazione, in cui ritorna la scala – questa volta concepita assemblando vecchi cordoni – diventa una sorta di cavalletto mobile, che alloggia un grande dipinto che effigia quattro volti anonimi fluttuanti.
Lorenzo Madaro
mostra visitata il 27 gennaio 2013
Dal 20 gennaio al 2 febbraio 2013
Amy Hotch
Laboratorio degli Angeli
via degli Angeli 21 – (40124) Bologna
Orari: da lunedì a venerdì su appuntamento
Info: tel. 051 583200