Apre oggi la più ampia retrospettiva mai realizzata finora sulla “bella maniera ” di Giovanni Lanfranco. La rassegna toccherà in seguito le tappe fondamentali del percorso artistico del pittore barocco: dal 14 dicembre sarà a Roma (Palazzo Venezia) e, in primavera, a Napoli (Castel Sant’Elmo).
Più di cento dipinti e una cinquantina di disegni di Giovanni Lanfranco (Parma, 1582-Roma, 1647) con le opere degli altri protagonisti, tra caravaggismo e pittura barocca: Sisto Badalocchio, Orazio Borgianni, Annibale Carracci, il Domenichino, Gherardo delle Notti, Carlo Saraceni, sono il palinsesto dell’occasione unica, difficilmente ripetibile, di questa grande monografica. L’eccezionalità della rassegna è dovuta alla quantità di prestiti di opere, concessi dai musei italiani, europei e americani e dai numerosi restauri realizzati in vista di quest’esposizione. Un’operazione che data oltre vent’anni, dalla prima idea di Eric Schleier, a lungo curatore della sezione italiana dei musei berlinesi, lo studioso più accreditato di Lanfranco. Sicché dagli anni Ottanta, con la regia di Schleier, le Soprintendenze di Parma, Roma e Napoli hanno messo in cantiere un’antologica che segna la riscoperta del pittore “d’ombra e di luce tra la terra e il Cielo”. Sforzo organizzativo a cui hanno contribuito numerosi sponsività ultraquarantennale. Interprete di due giubilei, Lanfranco, ha lavorando per i committenti più significativi dell’epoca: “Pittore di tutti e di nessuno” l’ha definito Lucia Fornari Schianchi, direttrice della mostra, Lanfranco non ebbe, come il Bernini o il Caravaggio un solo protettore, “è un artista di centro”-dicono i curatori. Lanfranco e Caravaggio sono due mondi con tangenze e parallelismi “caso mai sono i caravaggeschi più dolci come Borgianni, Gentileschi e Vouet a fornirgli il registro giusto”. Caravaggio muore nel 1610, Annibale Carracci nel 1609, mentre la scena di Lanfranco, attivo fino alla morte, nel ’47, sempre devota all’imprinting parmense, al Correggio, a Annibale e a tutta la scuola bolognese che si trasferisce a Roma, guarda ai caravaggeschi e al decisivo soggiorno napoletano.
Raffaella Fontanarossa
Mostra visitata il 7 settembre
Giovanni Lanfranco. Un pittore barocco tra Parma, Roma e Napoli, Reggia di Colorno (PR). Orari. Tutti i giorni (lunedì feriali esclusi) 9,30-18,30; sabato, domenica e festivi, 9,30-19,30. Ingresso inero £ 15.000, ridotto £ 12.000 (oltre 65 anni, studenti universitari con tesserino, gruppi adulti olre le 15 unità). Ridotto scuole £ 8.000 (per ogni gruppo di studenti, gratuità per due insegnai accompagnatori). Visite guidate: adulti max 25 persone £ 120.000; scole max 25 persone £ 70.000. Informazioni e prenotazioni: Cooperativa Antea, tel. 0521-312545, 312084. Fax: 0521/31.25.46. Per informazioni alberghiere: IAT Parma, tel. 0521-218889; IAT Colorno, tel. 0521-520054. Fino al 25 novembre 2001. Catalogo: Electa. £. 85mila. Sconto 10% sul catalogo in mostra. Il filmato sui cicli ad affresco del Lanfranco è stato realizzato da Luca e Marco Mazzieri (Set 22). L’allestimento è di Giancarlo Lombardi.L’opera omnia di Lanfranco dagli archivi di ArtBank[exibart]
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Che giubileo rutilante di meravigliose icone barocche....
Ma non ci credo! Non avete ancora tolto questa schifezza di articolo che non dice niente se non ripetere che è stato un evento eccezionale(senza darne reale motivazione tra l'altro)? E poi non parliamo delle imprecisioni, gli errori, gli slanci afasici... un brutto articolo, come tra l'altro molti altri (mi ricordo di un servizio sull'arte e l'eros a dir poco ridicolo!). Aò, Exibart! Crei redazioni in nuove città, sembra ti stia espandendo, ma qui la qualità crollaaaaaaaaaaa!