Categorie: bologna

fino al 2.XII.2007 | Alberto Burri | Traversetolo (pr), Fondazione Magnani-Rocca

di - 25 Settembre 2007

“Questo è un vero autentico artista, il migliore dei moderni”. Con queste parole Giorgio Morandi, grande amico di Luigi Magnani, avvallava con ammirazione l’opera di Alberto Burri (Città di Castello, 1915 – Nizza, 1995) acquistata appena un giorno prima, un Sacco datato 1954, che diventerà uno dei pezzi forti della collezione Magnani-Rocca. Da qui parte la linea espositiva di una mostra antologica che tocca le tappe principali del percorso dell’artista. Al punto che è ora l’artista italiano più rappresentativo nel mondo, assieme a Lucio Fontana. Grazie a un’attenta cernita della collezione Burri di Palazzo Albizzini a Città di Castello, lungo le sale della Fondazione Magnani si possono difatti ripercorrere i momenti di una vita artistica fuori dai canoni del tempo. La vita del Migliore, colui che ha preceduto e influenzato, con la sua carica rivoluzionaria pittorico-plastica, le generazioni successive e movimenti come la Pop Art o il New Dada. Che ha scandalizzato i benpensanti, rimanendo sempre coerente alle proprie scelte, anche di carattere politico. Provocatorio ma “classico” nel senso più letterale del termine, attento all’armonia dei rapporti tra forma e spazio, anche nella frattura. “Le parole non significano niente per me, esse parlano intorno alla pittura. Ciò che voglio esprimere appare nella pittura”: così affermava, con quell’esistenza povera di parole, che ha sempre parlato solo e soltanto attraverso l’arte. Dice bene il titolo, La misura dell’equilibrio. Poiché quest’ultimo rimane sempre elemento fondamentale nell’opera rigorosa di Burri, dove nulla viene affidato al caso e il giudizio dello spettatore è parte fondamentale.

Notevoli le opere selezionate (anche se qualche Sacco in più non avrebbe guastato), e se -rispetto alla grande retrospettiva di Reggio Emilia del 2002, curata da Chiara Sarteanesi- le opere presenti sono ovviamente in numero minore, nessun “ciclo” manca. A partire dai catrami e le muffe della fine degli anni ’40, dove Burri interviene come su un organismo, con le sue escrescenze e mutazioni, i gobbi, dove invade lo spazio del visitatore, i sacchi -novità assoluta e sconvolgente- che ripropongono il dolore degli anni della prigionia in Texas e che, negli anni ’50, provocano scandalo. Alla stregua dei ferri, i legni e le plastiche che aggredisce con quel fuoco demiurgico che crea forme e non distrugge (da segnalare la voragine di Rosso plastica del 1962 e Combustione legno del 1955), fino ai Cretti e alla duttilità dei Cellotex. Vere chicche della mostra, opere raramente visibili, di piccolo e piccolissimo formato, preziose e d’una bellezza straordinaria. Merita infine una menzione la Combustione con dedica del ‘61, donata dall’artista a Magnani per suggellare un rapporto di stima reciproca. A conclusione dell’esposizione, la sublime resa finale del nero dei cellotex scorticati degli anni ’80 e dei Neri e Oro degli anni ’90, di grandi dimensioni. Quel nero potente che in lui ha così numerose variazioni tonali da diventare, sorprendentemente, colore.

articoli correlati
Burri alle Scuderie del Quirinale
La sezione didattica della Fondazione Burri

francesca baboni
mostra visitata l’8 settembre 2007




dal 7 settembre al 2 dicembre 2007
Burri. Opere 1949-1994. La misura dell’equilibrio
a cura di Bruno Corà
Fondazione Magnani-Rocca
via Fondazione Magnani-Rocca, 4 – Mamiano di Traversetolo (Parma)
orario: dal martedì alla domenica 10-18 (la biglietteria chiude alle 17). Lunedì chiuso
Ingresso: euro 8 (comprensivo delle raccolte permanenti; ridotto euro 4
Catalogo Silvana editoriale a cura di Chiara Sarteanesi e Simona Tosini Pizzetti, con la collaborazione di Stefano Roff
iInfo: tel. +39 0521848327; fax +39 0521848337; info@magnanirocca.it; www.magnanirocca.it


[exibart]

Articoli recenti

  • Personaggi

Addio a Edoardo Ferrigno, tra i pionieri dell’Astrattismo a Napoli

Ci lascia uno dei riferimenti dell’astrazione in Campania, con il suo minimalismo, rigorosamente geometrico, potentemente aggettante nella spazialità e nell’oggettualità.…

23 Dicembre 2024 11:05
  • Progetti e iniziative

Venezia, alle Procuratie Vecchie una mostra per esplorare il potenziale umano

Una mostra interattiva per scoprire il proprio potenziale e il valore della condivisione: la Casa di The Human Safety Net…

23 Dicembre 2024 10:05
  • Mostre

Francisco Tropa, il desiderio dell’arte: la mostra al Museo Nazionale di Monaco

Al Museo Nazionale di Monaco, la mostra dedicata all’artista portoghese Francisco Tropa indaga il desiderio recondito dell’arte, tra sculture, proiezioni…

23 Dicembre 2024 9:05
  • Mostre

“La Caduta degli angeli ribelli. Francesco Bertos” in mostra a Vicenza

Alle Gallerie d'Italia di Vicenza, in mostra la scultura del Settecento di Francesco Bertos in dialogo con il capolavoro "Caduta…

23 Dicembre 2024 0:02
  • Architettura

«L’umano al centro dell’architettura». La prossima edizione della Biennale di Seoul raccontata dal suo direttore

La capitale coreana si prepara alla quinta edizione della Seoul Biennale of Architecture and Urbanism. In che modo questa manifestazione…

22 Dicembre 2024 19:15
  • Libri ed editoria

Quel che piace a me. Francesca Alinovi raccontata da Giulia Cavaliere in un nuovo libro

Giulia Cavaliere ricostruisce la storia di Francesca Alinovi attraverso un breve viaggio che parte e finisce nella sua abitazione bolognese,…

22 Dicembre 2024 17:00