Fino al 22 Dicembre 2001, la Galleria Marescalchi di Bologna ospita “Storie di museo”, una personale di Ugo Nespolo, che vuol essere un omaggio a tutti coloro che amano l’arte.
L’esposizione, infatti, ci presenta quaranta raffigurazioni di musei riprodotti dal linguaggio personale dell’artista che riduce i suoi interni a puzzles colorati e dalle forme talvolta scomposte. Visitando l’esposizione, si prova la strana sensazione di ritrovarsi nelle stesse situazioni espresse dalle opere. Collezionisti, critici, amatori e studenti sono rappresentati di spalle a contemplare quadri e sculture; viene manifestato quel senso di immobilità, solitudine e mistero che talvolta producono i luoghi dell’arte, luoghi in cui l’opera prende vita attraverso l’osservazione e i pensieri dei visitatori. La rivisitazione del museo, tuttavia, è vista con ironia e viene sottolineato quel forte vincolo che si instaura tra l’artista e lo spettatore dell’opera.
Quello del “museo” è un filone che vede i suoi esordi nel ’76, quando Ugo Nespolo dipinge un grande quadro intitolato appunto Museo in cui nove visitatori di spalle guardano opere di artisti famosi. Quell’anno segna un punto di partenza che darà origine ad una serie di opere, di rilettura e reinvenzione dell’arte altrui, che l’artista che l’artista continua a riprodurre anche nei suoi lavori più recenti.
Ciò che colpisce di Nespolo è quel particolare segno stilistico che ci ricorda il linguaggio dei fumetti: il quadro è costituito da tessere superbamente intagliate nel legno, dai contorni smussati e dall’acceso cromatismo esaltato dall’uso di vernice acrilica. In tutto ciò si riscontra anche un certo gusto per l’attività manuale nonostante spesso l’artista progetti le sue opere al computer.
Nespolo indaga l’arte e nei suoi quasi quaranta anni di attività si è occupato di film, pittura, intarsio, scultura e design. Insomma tutto ciò che riguarda forme di espressione artistica, tutto quello che può definirsi spazio creativo. La sua produzione non è mai stata legata in maniera assoluta ad un filone e si è sempre caratterizzata per l’impronta ironica e talvolta trasgressiva.
La mostra è stata anche l’occasione per presentare il libro, curato da Nespolo stesso, Storie di museo; un testo ricco di immagini e accompagnato da scritti di autori di rilievo come: Umberto Eco, Italo Calvino, Guillaume Apollinaire, Filippo Tommaso Marinetti, Marcel Proust, James Joyce e tanti altri. Il tema centrale è naturalmente quello del museo e in generale della storia dell’arte che ci viene raccontata come un grande teatrino che ha per protagonisti “la scatola vuota-museo, l’opera-protagonista muta, lo spettatote-ombra” (*U. Nespolo).
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www.nespolo.com
www.nespolo.smartevents.net/biografia.htm
Simona Venturino
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