Nei lavori di Luigi Presicce la pittura non è un pallido riflesso del cinema. La percezione dinamica dell’inquadratura cinematografica struttura intimamente la logica dei dipinti: le sue opere sono come dei fermo immagine, come sequenze di una sintassi filmica spezzata e congelata in uno spazio ed in un tempo indefinibili. Isolare un’immagine è un modo per spezzare la narrazione, per lasciare scorrere mille possibili interpretazioni, mille potenziali sceneggiature che esistono esclusivamente
Introverso è un progetto artistico che suggerisce una forte continuità con i lavori precedenti pur aprendo nuove prospettive: per la prima volta le opere pittoriche sono accompagnate da un cortometraggio (soggetto e sceneggiatura di L. Presicce, regia di C. Dal Pozzo), da intendere come una versione possibile rispetto alle narrazioni congelate dei dipinti. Il protagonista dei dipinti ha il volto trasfigurato da una maschera da scimmia: l’occhio umano si fonde con lo stupore dello sguardo animale e diviene conduttore di un’interiorità profondissima; nella perfezione istintuale dell’animale quello sguardo riesce a comunicare l’indicibile, l’orribile senso di solitudine di chi sceglie la dimensione della fuga come misura della propria identità. Se i boschi più terrificanti sono dentro di noi e le prigioni impossibili da evadere sono quelle in cui scegliamo di rinchiuderci, ecco che quest’essere ci guarda dall’interno stesso della sua foresta, immerso nello scenario che metaforizza la sua auto reclusione.
Nel corto, o meglio nel ‘film-nano’, la figura congelata nel tempo e nello spazio sospeso delle opere pittoriche diviene protagonista di un ambiguo frammento di quotidianità: è la micro-storia di Mario Banana.
Il nano-servitore sopporta a fatica Mario eppure si prende cura di lui, Mario lo scaccia, infastidito, ma di fatto è l’unico essere cui lascia varcare la soglia della propria introversione. Mario si è auto-imposto una diversità camuffandosi e ha accettato di avere accanto un nano, un altro, anzi un diverso come unico filtro verso l’esterno.
Il nano nella sua diversità si costituisce come l’unico
fransesca pagliuca
mostra vista il 19 ottobre 2002
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...Davvero carina la 'fiaba triste' raccontata qui sopra!.... ma è la favola di Presicce o di questo Mario Banana?
Ottimo articolo, Francesca, e, suppongo, un ottima mostra!
si! :)
d'artificio di entusiasmo.....
Nella mia casa. Un giorno sarai cieco. Come me. Sarai seduto in qualche luogo, un piccolo pieno perduto nel vuoto, per sempre, nel buio. Come me.