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fino al 25.I.2004 Portfolio. Giovane fotografia in Italia Modena, Galleria civica
bologna
Quindici fotografi per trenta fotografie. Una ricognizione per capire dov’è diretta la nuova fotografia italiana. O meglio, quella giovane, perché di radicalmente nuovo non c’è nulla. E non è per forza un male…
Modena per la Fotografia è ormai un’istituzione per gli appassionati e il concorso biennale per giovani fotografi una vetrina di notevole richiamo. La sesta edizione ha premiato Barbato, Gobbi e La Rosa, i cui lavori sono esposti con quelli di altri dodici selezionati, su un totale di quasi quattrocento candidati.
Come sempre avviene in questi casi, i lavori sono eterogenei. Matteo Serri (Vignola 1975) si attesta alle soglie dell’appropriazionismo: le vecchie foto di U Monaceu (2002-03) sono testimoni del potere tanatografico individuato da Roland Barthes nella Camera chiara. Evidente la riflessione sulla temporalità esistenziale anche nella doppia coppia in bianconero Amrun 1971 – Capocotta 2001 (My mother might have done it better) (2001) di Tine Fehr (Amburgo 1967), dove gli scatti testimoniano dell’invecchiamento. Ancora riflessione sul carattere sfuggente del reale in Movimenti marginali di Rosalia Filippetti (Ancona 1968), con soggetti colti di sorpresa mentre il paesaggio si sfoca intorno a loro: un ribaltamento che coglie all’improvviso anche lo spettatore. Ritrattistica più tradizionale nel caso di Selva Barni (Pistoia 1975) coi suoi Ritratti irakeni (2000), mentre un occhio di riguardo per la marginalità si evince da Pitbull (2001) di Mario Spada (Napoli 1971). Fungono da tramite fra il bianconero e il colore le prove di Serie 7 (2003) di Federica La Rosa (Basilea 1971), boschi lattiginosi di nebbia ove le ombre sono assorbite dall’uggiosità palpabile e l’atmosfera è distante dal mito dell’accoglienza della natura. Tonalità cerebrale dai confini più netti nei lavori di Andras Calamandrei (Pontassieve, Firenze 1975) e Claudio Gobbi (Ancona 1971): il primo, con Esautorazione, lavoro sul concetto di confine che mostra cancellate e linee d’orizzonte oltre le quali regna l’ingordigia del nero; il secondo opta per un minimalismo a dominante verde chiaro, con un’ambientazione ospedaliera e algida. Confermano la pregevole presenza campana gli scatti di Renato Barbato(Napoli 1969), collaboratore di Francesco Jodice: Viñales (2003) racconta una suburbia con pretese di agiatezza ma popolata da soggetti esistenzialmente spossati. Compito in… classe (2001-02) è il risultato del lavoro della più giovane artista selezionata, Sara Fontanesi (Sassuolo 1984); Aimara Garlaschelli (Sondrio 1971) con Il bel paese (2002) si distingue per un’onirica tecnica mista composta da pupazzi e rugosità, mentre Teodoro Lupo (Treviso 1975) propone incorniciature di doppi scatti sequenziali (Due, 2003) che si soffermano su paesaggi industrial acquitrinosi che fanno pensare a Botto e Bruno. Infine, tre lavori assai differenti: La mano del santo (2000-01) di Claudio Sabatino (Castellamare di Stabia 1967) indaga sulla periferica religiosità popolare; Amalia Violi (Milano 1967) gioca con un esotismo zoologico museale; Matilde Montanari (Bologna 1979) propone Proiezioni di un desiderio (2002-03), il lavoro forse più interessante. Pensando magari alla mostra in programma alla bolognese Gam, presenta sovraffollati interni rococò in cui, a uno sguardo attento, si scoprono pingui nudi femminili mollemente adagiati su divani.
Insomma, come scrive Walter Guadagnini, “nulla, o molto poco, è cambiato nella fotografia italiana in questi ultimi dieci anni”. Tuttavia, ciò è forse anche da imputare a iniziative che poco promuovono le contaminazioni, siano esse tecniche (penso alle elaborazioni digitali di un Giacomo Costa) oppure di medium (la novella triennale dell’ICP di New York, che affianca fotografia e video).
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Commissione scientifica di selezione: Olivo Barbieri, Franco Fontana, Walter Guadagnini, Franco Vaccari
Galleria Civica – Palazzo Santa Margherita – Sala Piccola
Corso Canalgrande, 103 – Modena
Orario: dal martedì al venerdì dalle 11 alle 13 e dalle 15,30 alle 18,30; sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 18,30
Ingresso gratuito
Informazioni: Ornella Corradini – Ufficio Giovani d’Arte, via Galaverna, 8 – 41100 Modena; tel. 059-206604; fax 059-206604; ocorradi@comune.modena.it; http://www.comune.modena.it/gioarte
Catalogo a cura di Ornella Corradini, testo di Walter Guadagnini, euro 10
La mostra proseguirà dal 6 febbraio al 13 marzo alla Galleria Sottopasso della Stua, Padova
[exibart]
Solo una piccola rettifica, l’inaugurazione di Padova non sarà, come annunciato, il 6 febbraio, ma il 5 alle 18.30. Ciao.