Un esperimento, quello di unire parole e immagini,
completamente riuscito. Entrando in mostra, difatti, guardando le
rappresentazioni e sentendo tra le pareti l’eco della voce dell’autore che
recita le suggestive poesie registrate in sala d’incisione, ci si sente
partecipi di un’atmosfera evocativa e in preda a una sensazione d’inquietudine
potente.
Le fotografie in bianco e nero di Viviana Nicodemo – artista, regista poliedrica e
attrice – hanno un sapore fortemente teatrale e drammaturgico e un afflato
decisamente poetico. Nella serie Necessità dell’anatomia, protagonisti sono i movimenti
del corpo e del gesto che riscattano il dolore di un’anima ferita e penitente,
mentre negli scatti ancora inediti di Le ore scure dell’estate fanno da cornice gli interni
vissuti e svuotati,
che accompagnano un racconto imbevuto di finzione scenica.
Immagini crude, che trovano riferimenti nel cinema di
Michelangelo Antonioni e nella tragicità nervosa di Francesca Woodman, ma dove la crudezza oggettiva
rimane rappresentazione drammaturgica e rappresentata, dove i corpi sono
costretti e ingabbiati ma nello stesso tempo cercano di liberarsi,
distaccandosi dalla violenza della sofferenza con movenze studiate. L’autrice
non mostra l’atto della violenza ma la sua conseguenza che rende il corpo
prostrato, attuando un vero e proprio studio sul dolore e la costrizione, una
gabbia che non suscita compassione ma che sprigiona al contrario energia.
A completare l’esposizione due video, tra i quali
l’inedito Via dell’inizio, realizzato in occasione della mostra, in cui le parole del poeta
introducono la visione, dove la protagonista sale pericolosamente e a fatica,
con movimenti coreografici, sopra un muro raggiungendone in piedi la cima, il
simbolico traguardo, elevandosi per esprimere forse un’esigenza di levità.
Un connubio riuscito ed efficace, una mostra sicuramente
dura ma di grande rigore visivo, in cui la notte, la morte, il buio sono letti
come dramma e narrazione per De Angelis che racconta la cognizione e il disagio
di una pena, attestando e suggellando il dramma percepito nelle fotografie. Una
notte “che esce dalle mani”, scrive De Angelis, come gli automi maschili e femminili di Viviana
Nicodemo, nudi e scarni o vigorosi, quasi in posa – “L’acrobata della notte,
il corpo senza nulla, un’incisione nell’aria” – che escono dal buio spoglio delle
stanze muovendosi senza una meta precisa tra muri e sbarre, vagando alla
ricerca di un nuovo inizio dalla forza salvifica.
Bloccati e carcerati, senza via d’uscita, sotto assedio ma
pur sempre vivi ed energici. Poiché ”L’inizio è stato questo”, chiosa De Angelis, “tra le
rovine e la ruota della fortuna”.
francesca baboni
mostra visitata il 13 agosto 2010
dal 31 luglio al 26 settembre 2010
Milo
De Angelis / Viviana Nicodemo – Via dell’inizio
a cura di Paolo Donini
Galleria Civica d’Arte Contemporanea – Palazzo Ducale
Via Giardini, 3 – 41026 Pavullo nel Frignano (MO)
Orario: martedì e giovedì ore 15-18; sabato ore 10-13 e
16-19; domenica e festivi ore 11-13 e 16-19
Ingresso libero
Catalogo con testi di Milo De Angelis, Paolo Donini e
Isabella Vincentini
Info: tel. +39 053629964; galleriepalazzoducale@comune-pavullo-nel-frignano.mo.it
[exibart]
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