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fino al 27.III.2011 | Claudio Parmiggiani | Parma, sedi varie

di - 9 Novembre 2010
L’arte è un
modo disperato di restare aggrappati alla vita e scegliere di vivere aggrappati
alla poesia come a una speranza in nulla
”. Con queste parole, Claudio Parmiggiani (Luzzara, Reggio Emilia, 1943; vive a Bologna) inaugurava, circa
vent’anni fa, la sua personale all’Institute Mathildenhöhe a Darmstadt.

Ed è sempre di poesia e silenzio che si nutre la
mostra organizzata dal Comune di Parma negli spazi riscoperti della Chiesa di
San Marcellino e in quelli appena restaurati del Palazzo del Governatore. Un
silenzio sovversivo perché forza alla riflessione e alla meditazione, un
silenzio che urla la verità, che è esso stesso una forma della verità perché
mostra ciò che non si vede.

Le sue opere sono delle porte invisibili verso
l’inaccessibile, verso l’infinito insito nella natura stessa dell’uomo. Chiedono
di entrare in contatto con l’assenza per affidarsi totalmente all’emozione, per
giungere a una superiore comprensione del reale; urlano di muoversi verso la
vita.

Croce di
sangue

(1970/2010) dà inizio al percorso espositivo. Come un ammonimento sorge
isolata, quasi a rappresentare il sacrificio obbligato che l’arte, quella vera,
impone ai propri adepti più fedeli. Forme di pane fuse in ferro (Pane, 1997) sono ammassate per terra, da
un cappello vuoto (Senza titolo, 2006) emergono farfalle colorate.

La ricerca di Parmiggiani si è sviluppata nel tempo
con coerenza e continuità, attraverso un’estetica raffinata, rimanendo per
oltre quarant’anni silenziosa e distante dal chiasso e dagli eccessi che il
sistema dell’arte veicola e sostiene. E così le sale successive si popolano di
suoni interrotti, di strumenti messi deliberatamente a tacere: nella custodia
vuota di un contrabbasso sono rimaste solo farfalle come labili frammenti di
memoria (Senza titolo, 1998). Una
grande campana appesa al soffitto è stata imbavagliata, il batacchio
strangolato da un pezzo di tela bianca (Senza
titolo
, 2010). Un pianoforte a coda ospita sul suo dorso una base di ferro,
su cui giace un libro, su cui giace un orecchio di bronzo trafitto dalla lama
affilata di un coltello (Che cos’è la
tradizione
, 1997).

Le opere di Parmiggiani si assemblano, si
rimandano, rimodellano l’ambiente che abitano, rigenerandosi ogni volta,
creando nuove prospettive, nuovi spazi mentali, nuove domande. L’àncora
gigantesca di Nel cuore (1998/2010)
trafigge la parete di una delle sale spuntando in quella adiacente, davanti al
suo uncino Infinito (1993): un libro
aperto sulla riproduzione di un cielo stellato mutilato da una grande bruciatura
centrale. Nella sala che precede, quella che contiene il corpo dell’àncora, è
appeso invece Senza titolo (1983): una fotografia in bianco
e nero del palmo di una mano, anch’essa bruciata al centro.

Scultura d’ombra (2010) chiude il percorso espositivo: come tutte le
Delocazioni anch’essa è fatta di fuoco e fumo, di polvere e cenere,
sostanzialmente di tempo e delle tracce che il suo trascorrere lascia sui muri.

Poco distante dalla piazza, nella piccola abside
della Chiesa di San Marcellino (abbandonata e sconsacrata nel 1928), una barca
a vela di 14 metri sta naufragando su un mare di libri, in attesa del suo
prossimo spettatore.

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dal
23 ottobre 2010 al 27 marzo 2011

Claudio Parmiggiani – Naufragio con
spettatore

a cura di Sylvain Amic

Palazzo del Governatore

Piazza Garibaldi – 43121 Parma

Chiesa di San Marcellino

Via Collegio dei Nobili – 43121 Parma

Orario: da martedì
a venerdì ore 10-19; sabato ore 10-24

Ingresso:
intero: € 5; ridotto € 3

Catalogo Silvana Editoriale

Info: tel. +39 0521031798; info@palazzodelgovernatore.it

[exibart]

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