La prima
sezione è dedicata al nudo (volto, corpo e figura), avvolto nel rosa antico dei
pannelli che rivestono le pareti di Castel Sismondo. Lo sfarzo in primo luogo,
quindi, per mettere a proprio agio lo spettatore, come un tempo gli alto
borghesi osservavano le opere esposte al Salon,
luogo in cui ogni due anni i pittori erano chiamati a esporre sotto l’attenta
supervisione della giuria.
Ecco allora i
grandi dipinti di Bouguereau e Cabanel (Venere) che presentano in modo sublime le regole del pittore
accademico. L’Accademia era del resto il luogo dove questi pittori apprendevano
l’arte, seguendo l’insegnamento dei maestri che avevano posto le fondamenta alle
quali era necessario restare ancorati. La
bagnante di Bouguereau è posta in contrasto con Le bagnanti di Manet. Se
da un lato la bellezza eterea di una figura composta e in posa diventa la
protagonista di un’atmosfera tutta tesa a sottolinearne il modellato perfetto
delle carni circondate da una foresta tanto verdeggiante quanto irreale,
dall’altro risulterà palese differenziarla da Manet, devoto a figure pastose e
a tratti sgraziate, dove l’idealizzazione lascia il posto all’istantaneità del
gesto quotidiano.
Al secondo piano, la
sezione dedicata al ritratto con la meravigliosa Filatrice addormentata di Courbet, manifesto del realismo per la
cesura netta con l’arte accademica che il carattere di quest’opera trasuda. E
ancora gli accademici Léon Bonnat e Ingres e poi finalmente si apre uno squarcio sull’Impressionismo.
Opera estremamente suggestiva è Interno:
donna alla finestra di Caillebotte,
incisiva nel senso poetico dell’opera. Oltre al tratto rivoluzionario che
permetteva al pittore di aderire agli ideali dei “ribelli” impressionisti,
l’opera presenta una rinnovamento nell’inquadratura dove non soltanto la
protagonista viene posta di spalle, ma mima la posa dello spettatore di fronte
al quadro.
Poco oltre, La toilette di Bazille, rifiutato al Salon
perché definito scandaloso. L’opera colpisce per la vivacità delle tinte che
provengono direttamente dal tubetto di zinco, ma soprattutto per i contrasti
che intercorrono tra i personaggi: una donna di colore, una vestita da ottima
parigina dell’epoca e la disarmante nudità della giovane mollemente adagiata sulla
pelliccia.
E poi Cézanne, precursore del movimento
cubista che scolpisce le figure e dipinge con “il cono, il cilindro e la sfera”, portando una varietà di piani
diversificati sulla stessa superficie della tela. Così, nella sezione dedicata
alla natura morta, sembra contemplare separatamente ogni singolo elemento che
dispone sulla tela, proponendo una realtà “altra”, sancendo la propria
autonomia sorta dalla percezione della coscienza dell’artista (Frutta e brocca sul tavolo).
La mostra si
chiude con il paesaggio e numerose opere di Monet dedicate alla tematica fondamentale della natura, dove la sua
sperimentazione pittorica arriva addirittura a toccare le corde dell’arte
astratta. Tutto questo lasciando ampio spazio per un confronto anche con quei
pittori che si dedicano all’en plein air di Corot o che, come Emile Breton
(Un uragano), si trovano ancora legati
al Romanticismo.
cecilia
gamberini
mostra visitata il 23 ottobre 2010
dal 23 ottobre
2010 al 27 marzo 2011
Parigi. Gli anni meravigliosi. Impressionismo contro Salon
a cura di Marco Goldin
Castel Sismondo
Piazza Malatesta – 47923 Rimini
Orario: da lunedì a venerdì ore 9-19; sabato e domenica ore 9-20
Ingresso: intero € 10; ridotto € 8
Catalogo Linea d’ombra
Info: tel. +39 0422429999; info@lineadombra.it; www.lineadombra.it
[exibart]
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