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Fino al 27.V.2017 | GORGONA POSTGORGONA | Galleria P420, Bologna

di - 9 Maggio 2017
La Galleria P420 presenta in questi giorni una delle più importanti retrospettive dedicate in Italia al collettivo croato Gorgona. Una mostra ambiziosa che tenta la non facile ricostruzione (molti dei lavori sono andati perduti o sono sparsi per collezioni private)  della sua storia, dai primi incontri del gruppo all’interno di un negozio di cornici di Zagabria – il Salon Šira o Studio G, come sarà presto rinominato – fino ad arrivare ai giorni nostri, mostrando gli esiti più recenti della ricerca di Gorgona o, meglio, del PostGorgona. Eclettico o non convenzionale come spesso è stato definito dalla critica, il collettivo Gorgona si forma a Zagabria, alla fine degli anni Cinquanta. Nella Jugoslavia di Tito spopola  a quel tempo un’arte di deciso stampo realista, che sarà presto affiancata dalle geometrie astratte introdotte dal gruppo delle Nove Tendencije. ll promotore è Josip Vaništa, pittore, che riunisce a sé un gruppo eterogeneo di intellettuali – artisti visivi, filosofi, storici dell’arte e architetti – affiancato da un altro pittore, Julie Knifer, da un architetto di fama internazionale qual è stato Miljenko Horvat  e ancora dallo scultore Ivan Kožarić, la cui Let’s break the frame (opera recente, realizzata nel 2008) dalle vetrine della galleria bolognese ci introduce a quell’idea di rottura e innovazione che ha sempre contraddistinto i Gorgona ed è ancora fortemente presente.
Nei loro primi incontri c’era la grinta dei vent’anni, il desiderio di andare contro ogni imposizione, di promuovere il nuovo contro ogni richiamo al passatismo. Nessun manifesto, ma solo idee da condividere con ogni mezzo d’espressione; e poi azioni che, spontanee, li connettevano tra loro in un happening continuo.
La scelta di intitolarsi a quelle dee che nella mitologia greca personificavano i vizi e le perversioni umane è già di per sé da leggersi come la volontà netta di irrompere nella scena artistica portando uno scompiglio, alterando la regola stabilita, degenerando l’idea di arte promossa dal regime. Ma lo “spirito gorgonico” non è una rappresaglia futurista – gruppo con il quale sembra avere molte affinità – ma si traduce in un rigido isolamento culturale, un disinteresse programmatico nel quale è consistito forse la loro più importante forma di dissenso politico nei confronti del regime comunista – anche se il gruppo Gorgona si è mantenuto sempre lontano dal prendere aperte posizioni politiche. I temi sui quali si concentrano invece sono questioni universali come la morte, il vuoto, la ripetizione, lo scorrere del tempo. E poi c’è l’ossessione condivisa da molti di loro per il geometrismo, prediligendo motivi formali come la linea e il cerchio e un cromatismo annullato nella contrapposizione tra bianco e nero. E questa mostra ben rappresenta questa varietà di ricerca, in un percorso ricco e complesso a cura di Danka Sosic e Zarko Vijatovic. Con “Gorgona Postgorgona”, si è così scelto di promuovere un intervento espositivo che ha un valore preciso, quello di preservare e tramandare le testimonianze di questo movimento, alfiere del proto-concettualismo croato, che a ben vedere si scopre all’origine di molte ricerche diffusesi negli anni successivi nel vecchio continente.
Leonardo Regano
mostra visitata il 15 aprile 2017

Dal 25 marzo al 27 maggio 2017
Gorgona PostGorgona
Galleria P420
via Azzo Gardino 9
40122 Bologna
Orari: da martedì a sabato 10.30-13.30 e 15-19.30
Info: info@p420.it / www.p420.it

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