-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Fino al 28.VII.2002 Marcello Maloberti Bologna, Spazio Aperto, Galleria d’Arte Moderna
bologna
Doppio intervento di Marcello Maloberti alla Gam di Bologna, con una performance e una nuova video-installazione: l'esperienza del quotidiano, i contatti, i tempi instabili di situazioni che spesso ci sfuggono...
Quella di Marcello Maloberti è una dimensione di ricerca che parte dal reale, indagato nella sua quotidiana e comune alterità, dalle relazioni che passano inosservate alla vertigine dell’esistente spesso portato all’inverosimile; lo stato di sospensione, il disordine e lo spaesamento percettivo, sono elementi cui l’artista attinge per realizzare interventi leggeri e quasi invisibili. Con grande libertà di movimento Maloberti si esprime attraverso una mescolanza di fotografia, video, installazione e performance, nel tentativo di catturare un’analoga dimensione emotiva nel contatto tra realtà e straniamento, nel cortocircuito di elementi che appartengono al reale, ma che assumono una connotazione narrativa più intima e personale. Maloberti indaga i tempi instabili e la fragilità del quotidiano, insinua il sospetto in contesti familiari, dove tra ascolto e contemplazione, la realtà conosciuta può svelare risvolti inaspettati. Durante la serata inaugurale ha avuto luogo una performance intorno ad alcuni dei temi più ricorrenti dell’artista: le possibilità fisiche e percettive, l’equilibrio incerto, una temporalità esasperata, espressi nella precarietà della posizione del performer, che inclinato rispetto al proprio asse è trattenuto in sospensione da una fascia rossa che delimita il perimetro della stanza. Una non-azione che si compie in un allargamento temporale, che blocca un istante dilatandone l’esistenza; Maloberti interviene con un’operazione statica che sospende le capacità di giudizio dell’osservatore che nella stanza bianca e asettica stenta quasi a riconoscere la figura come umana. La video-installazione (su tre monitor distinti che permettono il dislocamento dell’attenzione e dei punti di vista) riprende il trascinamento del corpo di una ragazza, visibile solo nei particolari del volto e delle mani, che genera una forte tensione visiva ed emotiva, uno sfasamento della percezione, dove le immagini scorrono su rumori e battiti che riempiono lo spazio, in una situazione immersiva ma impenetrabile. Il corpo diventa così un mutevole supporto per esibire l’estensione temporale e il movimento incontrollato
articoli correlati
Espresso. Arte oggi in Italia
My Opinion
Campi di oscillazione
Furla per l’arte
link correlati
undo.net/generazionemedia/maloberti.htm
teknemedia.net/news/news.html?a=desc&newsId=348
Elvira Vannini
mostra visitata il 6 Giugno
Marcello Maloberti
Bologna, Spazio Aperto, Galleria d’Arte Moderna, Piazza Costituzione 3
Orario 10/18, lunedì chiuso, Biglietti :intero Euro 4.00; ridotto Euro 2.00
tel.051.502859, E-Mail: ufficiostampagam@comune.bologna.it
[exibart]