‘Il cimitero, come edificio, è la casa dei morti. All’origine la tipologia della casa e della tomba non si distinguevano…corridoi rettilinei, spazio centrale, terra e pietra.’ (A. Rossi). In mostra i progetti, gli studi e i disegni per il nuovo cimitero di San Cataldo, realizzati da Aldo Rossi tra gli anni ’70 e ’80. Una tipologia sepolcrale che s’innesta nella struttura neoclassica e ottocentesca preesistente, come corpo straniato e visivamente pregnante per i cromatismi diversi e brillanti che connotano le superfici murarie, moderno e monumentale, aperto ad un dialogo disinibito con la storia. Nel Cimitero di Modena, progettato a partire dal 1971 in relazione alla città e al suo tracciato, la forma diventa archetipo, modello immutabile, simbolo del rapporto civile della collettività con la morte. Percorsi rettilinei porticati, assialità, simmetria, ripetizione e ritmo costituiscono la sintassi architettonica elementare, da cui traspare l’ammirazione per le forme pure degli illuministi francesi, Boullée e Ledoux, per il pensiero di Adolf Loos e le geometrie sospese della metafisica italiana. Nato nel 1931 a Milano e scomparso nel ’97, Aldo Rossi è uno dei più celebri architetti italiani, tra i fautori del ‘Nuovo Razionalismo’ lontano dalle forme congelate, meccaniciste e riduttive del Movimento Moderno, che recupera il concetto di storia e monumentalità; tra scritti e opere emblematiche, dal quartiere Gallaratese a Milano, agli edifici berlinesi, alla triennale del ’73, fino al malinconico ‘Teatro del Mondo’, atopico, effimero, galleggiante e mobilissimo sulle acque della laguna e la partecipazione successiva alla Biennale dell’80, con gli architetti della ‘Strada Nuovissima’ , in pieno clima postmoderno, tra citazione, kitsch e colore; combinazioni rigorose, sospese tra invenzione e memoria, di colonne, frontoni, volumi cubici perfetti e forme immote, si articolano fino a configurare tipologie architettoniche: scuole, alloggi, cimiteri e teatri. La pianta cimiteriale di Modena è di questo tipo: una struttura perimetrale regolare, con all’interno percorsi ortogonali e tracciati retttilinei, che conducono al cubo rosso e sovradimensionato del Sacrario, scandito da aperture geometriche, quasi fosse un’architettura dechirichiana, passando per gli Ossari collocati al centro dell’area come una serie di parallelepipedi in successione iscritti in un triangolo, per arrivare alle Fosse Comuni all’onirico tronco di cono, che sembra tanto una vecchia ciminiera.
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vitruvio.ch/arc/testi/iconografierossi.htm
elvira vannini
mostra visitata il 27Settembre
Aldo Rossi e il Cimitero di Modena. I disegni e un modello
Modena, Sala Grande, Palazzo Santa Margherita, Corso Canalgrande, 103
Ingresso gratuito
Orari mart/dom 10/13-15/18-1 Novembre aperto
Tel 059206883, e-mail: galcivmo@comune.modena.it [exibart]