Prosegue alla Galleria Spazia di Bologna il percorso espositivo dedicato all’arte africana contemporanea. E’ la volta di Kivuthi Mbuno, nato cinquantacinque anni fa in Kenia in una tribù di Etnia Wakamba, prima cuoco in safari per europei (quindi profondo conoscitore di luoghi e genti est-africane), poi lucido interprete della vita della sua terra con pastelli, inchiostro e matite colorate. È oggi uno degli artisti africani più noti e apprezzati a livello internazionale, capace di vantare esposizioni nelle principali capitali europee, a Tokyo e New York.
Quella di Mbuno è un’arte che candidamente stupisce, così a cavallo fra innocenza fanciullesca e forza ancestrale, fra semplicità visiva (linee precise, colori vividi e brillanti, acidi e compatti) e potenza tribale. Tratteggia in una natura scarnificata storie ed elementi comuni che ossessivamente ricorrono: uomini e animali in lotta/convivenza reciproca, crude scene di caccia ma anche di comunione di beni, immagini di strenua difesa come di reciproco e solidale aiuto. (Stra)ordinari racconti di vita per la sopravvivenza, insomma.
Oggetti e figure di un lontano vissuto, del suo vissuto, ancora attuale: archi, faretre, frecce, capanne, bisacce, ceste, corni da caccia. Guerrieri e animali che aleggiano in un clima di sospensione, quasi sempre privo di prospettiva (o dotato forse di prospettiva atemporale, quindi eterno?), in bilico, in equilibrio precario. Solo gli onnipresenti (e specularmente simmetrici) uccelli appaiono come unici osservatori privilegiati di quanto accade. Dispersi ma sempre dotati di stabili punti d’appoggio in scenari fatti di ampi spazi, colline abbozzate, alberi rinsecchiti e irreali distese d’acqua. Figure stilizzate che sembrano vigilare imparziali su ogni scena rappresentata.
Il senso ultimo delle sue opere si coglie in questa percezione di armonia complessiva, di naturale convivenza di elementi solo in apparenza contrapposti. Uomini e animali che assieme (e contro) vivono, stanno vicini, si aiutano, combattono e muoiono. Oggi come prima, come sempre è stato.
Anche qui, crediamo, risiede la modernità di un artista come Mbuno, nella sua capacità di conciliare opposti in una sintesi di realtà e magia, di ordinario e mitico. Così come in unico stile riesce a coniugare semplicità e precisione di tocco a un’eleganza fiera e, a tratti, severa.
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www.galleriaspazia.com
www.insideafricanart.com
Marco Gambula
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