Categorie: bologna

fino al 30.III.2008 | Guyton/Walker | Bologna, Mambo

di - 18 Febbraio 2008
È il 1936 quando Walter Benjamin teorizza in L’opera d’arte nell’era della sua riproducibilità tecnica, la perdita dell’aura, quell’unicità che fino allora aveva contraddistinto l’opera d’arte, mentre Marcel Duchamp due decenni prima (Ruota di Bicicletta, 1913; Fountain, 1917) sdoganava l’entrata di un oggetto quotidiano nel rango delle arti, grazie al solo potere demiurgico dell’artista. Ed è Andy Warhol con la Factory, negli anni ‘60, a ridurre al minimo l’intervento emotivo e materiale dell’artista nell’atto creativo, paragonandolo a quello industriale.
Su questo crinale di pensiero si inscrive il lavoro dei due artisti americani Wade Guyton (Hammond, Indiana, 1972) e Kelley Walker (Columbus, Georgia, 1969). A dimostrarlo è, in prima istanza, la spersonalizzazione di quanto viene creato dalla coppia, attraverso la mancata rivendicazione del merito individuale, in favore di una definitiva consacrazione a un soggetto terzo, l’ibrido Guyton/Walker.
A introdurre il visitatore è un corridoio, a doppio accesso, decorato con motivi tessili serigrafati; i lati del pavimento sono movimentati dalla presenza di comuni contenitori di vernice colorati, che creano un ponte con le unmonumental sculpture di barattoli installate all’interno. Appoggiata al muro, una serigrafia che ritrae due sedie in cerca di equilibrio (l’iconografia è degli svizzeri Fischli & Weiss) sembra svolgere la funzione di un moderno Caronte, nell’attesa di traghettare le anime verso un universo precario.
Il percorso espositivo è tortuoso, così come la ragnatela di rimandi visivi costruita dalla coppia: i soggetti, attinti dai mass media, dalla pubblicità, dalla grafica e dalla storia dell’arte (i coltelli di Warhol, le sovrapposizioni di Prince), sono riprodotti e reinterpretati in maniera apparentemente accidentale (in realtà, come puntuali corrispondenze), su ogni tipo di supporto: barattoli di vernice, tele serigrafate, candele di paraffina sovradimensionate. L’interscambiabilità delle tecniche, il loro spietato svelamento, l’assenza di separazione tra procedimento e risultato non fanno altro che svilire il valore dei loro contenuti, denunciando il collasso di significati generato dalla moltiplicazione visiva del mondo occidentale.
Il progetto è indubbiamente in site specific, tanto che anche il soffitto del museo è parte dell’installazione: frammenti di tele irregolari si scorgono tra le feritoie ed esotiche chanderlier (lampade fatte di noci di cocco e lampadine) si calano per vivacizzare l’illuminazione. Se si osservano però i precedenti allestimenti alla Greene Naftali Gallery di New York (The Failever of Judgment III, 2005) e al Carpenter Center for the Visual Arts di Harvard (Empire Strikes Back, 2006), risulta impossibile non notare la volontà di ripetere continuamente un medesimo format.

È proprio in questa reiterazione che si legge lo sforzo interpretativo, la volontà di scovare quella differenza in grado di restituire significato a ogni rappresentazione.

articoli correlati
Guyton alla Biennale del Whitney del 2003

eugenia bertelè
mostra visitata il 26 gennaio 2008


dal 24 gennaio al 30 marzo 2008
Guyton/Walker
a cura di Andrea Viliani
MAMBo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
Via Don Minzoni, 14 (zona piazza dei Martiri) – 40121 Bologna
Orario: da martedì a domenica ore 10-18; giovedì ore 10-22
Ingresso: intero € 6; ridotto € 4
Catalogo Skira con una conversazione fra Johanna Burton e Bettina Funcke e testi di Vicent Pécoli e Andrea Viliani, aprile 2008
Info: tel. +39 0516496611; fax +39 0516496600; info@mambo-bologna.org; www.mambo-bologna.org

[exibart]

Articoli recenti

  • Bandi e concorsi

DGCC e American Academy, l’open call per una nuova residenza per curatori

Un ponte tra Italia e Stati Uniti: c'è tempo fino al 30 gennaio 2025 per partecipare alla nuova open call…

23 Dicembre 2024 12:05
  • Personaggi

Addio a Edoardo Ferrigno, tra i pionieri dell’Astrattismo a Napoli

Ci lascia uno dei riferimenti dell’astrazione in Campania, con il suo minimalismo, rigorosamente geometrico, potentemente aggettante nella spazialità e nell’oggettualità.…

23 Dicembre 2024 11:05
  • Progetti e iniziative

Venezia, alle Procuratie Vecchie una mostra per esplorare il potenziale umano

Una mostra interattiva per scoprire il proprio potenziale e il valore della condivisione: la Casa di The Human Safety Net…

23 Dicembre 2024 10:05
  • Mostre

Francisco Tropa, il desiderio dell’arte: la mostra al Museo Nazionale di Monaco

Al Museo Nazionale di Monaco, la mostra dedicata all’artista portoghese Francisco Tropa indaga il desiderio recondito dell’arte, tra sculture, proiezioni…

23 Dicembre 2024 9:05
  • Mostre

“La Caduta degli angeli ribelli. Francesco Bertos” in mostra a Vicenza

Alle Gallerie d'Italia di Vicenza, in mostra la scultura del Settecento di Francesco Bertos in dialogo con il capolavoro "Caduta…

23 Dicembre 2024 0:02
  • Architettura

«L’umano al centro dell’architettura». La prossima edizione della Biennale di Seoul raccontata dal suo direttore

La capitale coreana si prepara alla quinta edizione della Seoul Biennale of Architecture and Urbanism. In che modo questa manifestazione…

22 Dicembre 2024 19:15