La miniatura ha la capacità di incantare per quel contatto intimo e diretto che crea col pubblico, nonostante il tempo e la cultura che li separa; inevitabile subirne il fascino quando il miniatore dimostra di possedere quel gene artistico della narrazione popolare che accomuna i migliori maestri di formazione bolognese.
E’ certamente il caso di un’artista come Nicolò di Giacomo (notizie dal1353-1401), illustratore di molti dei corali restaurati ed in alcuni casi ricostruiti che possiamo ammirare alla mostra del Museo Civico Medievale.
Brulica di figure la pagina del codice proveniente dalla Biblioteca Ambrosiana: le Decretali di Giovanni d’ Andrea (1354) con le brillanti rappresentazioni delle
Le pagine miniate, invece, da Stefano degli Azzi (1354-1402), altro maestro che operò per i corali Agostiniani, lo rivelano raffinato decoratore e attento colorista più che fantasioso narratore. Gli accordi cromatici che elabora sono sempre calibrati ed eleganti e lo dimostra meglio fra tutte la pagina della Divina commedia: Beatrice, si arresta indicando a Dante “colui che tutto move” in un’atmosfera sospesa sotto un cielo soffocato da racemi dorati.
Al centro della mostra la produzione, quindi, di Nicolò di Giacomo e Stefano degli Azzi e in particolare quella del ciclo liturgico composto dai 15 corali che furono commissionati per gli Agostiniani dalle famiglie Isolani, alla fine degli anni ’60, Calderini e Bolognini negli anni ’90.
E’ stata notata, a questo proposito, la rilevante presenza degli stemmi araldici e ritratti delle famiglie sulle decorazioni dei corali come un caso molto particolare per opere destinate all’uso interno di un convento, quasi
La mostra offre anche un rapido sguardo su un periodo di particolare interesse artistico per il convento di San Giacomo sotto il priorato di Andrea Artusi (1367-1387) che si distingue non solo per la produzione dei corali ma anche per le imprese decorative firmate da artisti di prestigio: Simone dei Crocefissi, Lorenzo Veneziano, Lippo di Dalmasio e Cristoforo da Bologna (notizie dal 1360-1400). Di quest’ ultimo sono i due affreschi in mostra con le Storie di santa Maria Egiziaca che provengono dalla cappella dei santi Cosma e Damiano.
L’importante lavoro di ricerca condotto dai curatori della mostra Massimo Medica e Giancarlo Benevolo è reperibile sul catalogo che è stato presentato nei giorni scorsi: uno studio completo sulla produzione e sulle travagliate vicende del ciclo di corali che non trascura gli eventi storico-artistici del convento.
articoli correlati
La quadreria di Rossini
Duecento – Forme e colori del medioevo a Bologna
link correlati
comune.bologna.it/iperbole/MuseiCivici/museicivici2000ita/collezionimed.htm
maria alessandra chessa
mostra visitata il 20 febbraio 2003
Curata da Stefano Raimondi, MOCKUPAINT di Oscar Giaconia al Museo d’Arte Contemporanea di Lissone rimarrà aperta fino al 26 gennaio…
Il 2024 l'ha dimostrato, l'architettura roboante e instagrammabile è giunta al capolinea. Forse è giunto il momento di affinare lo…
Caterina Frongia, Millim Studio, Flaminia Veronesi e Anastasiya Parvanova sono le protagoniste della narrazione al femminile in corso presso Spazio…
Sei consigli (+1) di letture manga da recuperare prima della fine dell'anno, tra storie d'azione, d'amore, intimità e crescita personale.…
Aperte fino al 2 febbraio 2025 le iscrizioni per la sesta edizione di TMN, la scuola di performance diretta dall’artista…
Fino al 2 giugno 2025 il Forte di Bard dedica una mostra a Emilio Vedova, maestro indiscusso della pittura italiana…
Visualizza commenti
dovreste vedere il catalogo. Veramente fatto bene.