Categorie: bologna

Fino al 31.V.2002 | Marco Boggio Sella | Bologna, Galleria Marabini

di - 15 Maggio 2002

Negli spazi espositivi della Galleria Marabini, nascosta agli occhi dei passanti e custodita all’interno di uno splendido quanto irreale cortile padronale in pieno centro di Bologna, viene ospitata una personale dell’artista torinese Marco Boggio Sella (classe 1972).
Piccola forse ma densa di significato e suggestioni emozionali. In tre sezioni della galleria, attigue ma separate da varchi comunicanti, trovano posto rispettivamente una scultura in vetroresina e legno, due grandi oli su tela e, come lo stesso curatore della mostra Guido Molinari la definisce, una living sculture.
Il territorio in cui si muove l’arte di Boggio Sella, il suo immaginario espressivo, è senza dubbio di matrice concettuale. Spinge quindi alla riflessione, all’interpretazione di scelte, accostamenti e, non ultimo, emozioni prodotte.
Si parte dall’enigmatica e “massiccia” (nella sua uniforme e splendente verniciatura) scultura di Madame Récamier: una citazione stratificata, che partendo dal quadro neoclassico di David (1800 circa), rielabora la variante surrealista magrittiana (che vedeva la ritratta tumulata in una bara “su misura”) traducendola in una scultura a dimensione naturale a sua volta “imbalsamata” in una spessa verniciatura tecnologicamente moderna.
Una rappresentazione di morte, dunque, di vita sepolta sotto qualcosa. Attraverso una varietà di segni e soluzioni (scelta dimensionale, espressiva, del colore, della metacitazione ecc.).
Ci sono poi i due dipinti: riproduzione su tela del manto di due animali esotici. Una maculatura e una striatura che rimandano a un frammento di vita, a una parte dell’animale. La raffigurazione del manto che, attaccato all’animale, ha ancora in sé la vita, ma in qualsiasi altra forma diventa oggetto morto. Vita a metà, pertanto, a cavallo come ancora una volta ci suggerisce Guido Molinari “tra naturale e artificiale, vero e simulazione, figurativo ed astratto”.
Si arriva infine all’opera più suggestiva dell’esposizione: i Bersaglieri seduti ad un vecchio tavolo immersi nella lettura di testi poetici. Pezzi umani di scultura che ci appaiono vivi solo per il loro abbozzare gesti fissi e difficilmente percettibili come tali, quasi meccanici.
Una rappresentazione – seppur rarefatta e sospesa in un tempo indefinito – di vita in atto. Cui fa da implicito contrappunto la mai troppo abusata definizione di immortalità riferita alla poesia. Si pensi, infatti, ai bersaglieri, potenziali latori di morte, alle prese con qualcosa ad essa estraneo.
Il concettualismo di Boggio Sella, visto sotto quest’angolazione, appare dunque inscritto in un percorso ben definito. In una riflessione articolata e ricca di contrasti sui concetti di vita e di morte (dell’arte forse?), capace di esprimersi attraverso quella stratificazione di segni e temi a cui abbiamo accennato parlando di Madame Récamier: ad esempio il rapporto vita (o morte)/arte/epoca, che fa (della relatività) del tempo un possibile denominatore concettuale comune a tutte le opere esposte.

articoli correlati
Dicembre 2000-Dicembre 2001, un anno di performance nella Capitale
link correlati
galleriamarabini.it

Marco Gambulla
mostra vista Lunedì 6 maggio 2002


Marco Boggio Sella, a cura di Guido Molinari
Bologna, Galleria Marabini,Via Nosadella, 45
dal Lunedì al Venerdì dalle 10:30 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00- chiuso Sabato, Domenica e festivi
ingresso libero
Tel. ++39 51 6447482 – Fax ++39 51 6440029, E-Mail: info@galleriamarabini.it


[exibart]

Visualizza commenti

Articoli recenti

  • Mostre

“La Caduta degli angeli ribelli. Francesco Bertos” in mostra a Vicenza

Alle Gallerie d'Italia di Vicenza, in mostra la scultura del Settecento di Francesco Bertos in dialogo con il capolavoro "Caduta…

23 Dicembre 2024 0:02
  • Architettura

«L’umano al centro dell’architettura». La prossima edizione della Biennale di Seoul raccontata dal suo direttore

La capitale coreana si prepara alla quinta edizione della Seoul Biennale of Architecture and Urbanism. In che modo questa manifestazione…

22 Dicembre 2024 19:15
  • Libri ed editoria

Quel che piace a me. Francesca Alinovi raccontata da Giulia Cavaliere in un nuovo libro

Giulia Cavaliere ricostruisce la storia di Francesca Alinovi attraverso un breve viaggio che parte e finisce nella sua abitazione bolognese,…

22 Dicembre 2024 17:00
  • Cinema

Napoli-New York: il sogno americano secondo Gabriele Salvatores

Due "scugnizzi" si imbarcano per l'America per sfuggire alla povertà. La recensione del nuovo (e particolarmente riuscito) film di Salvatores,…

22 Dicembre 2024 9:00
  • Arte contemporanea

Sguardi privati su una collezione di bellezza: intervista a Francesco Galvagno

Il collezionista Francesco Galvagno ci racconta come nasce e si sviluppa una raccolta d’arte, a margine di un’ampia mostra di…

22 Dicembre 2024 8:20
  • Mostre

Dicembre veneziano: quattro mostre per immergersi nel dialogo culturale della laguna

La Galleria Alberta Pane, 193 Gallery, Spazio Penini e Galleria 10 & zero uno sono quattro delle voci che animano…

22 Dicembre 2024 0:02