Raymond Pettibon, formatosi nella scena fumettistica underground della West Coast, si distingue dagli autori di comics per la sagacia e per i toni dissacratori che emergono dai suoi disegni. Le sue tavole, contraddistinte da pochi colori oltre il bianco e il nero dei suoi pennelli e matite, si caratterizzano per il tratto frammentato e spigoloso che rende le scene fortemente espressive. Le tematiche che affronta sono tratte da scene di vita quotidiana, spesso violenta, o da dettagli di un luogo: una lampadina, degli oggetti,
Davanti all’obiettivo del fotografo olandese passano personaggi noti e stranoti, diventando niente meno che dei fermo-immagini da videoclip anni ’90. Molte immagini, proprio per quell’atmosfera patinata che inevitabilmente hanno, perdono di intensità. Ad eccezione di pochi esempi (un indimenticabile Jan Curtis accovacciato su se stesso in un auto-abbraccio), il lavoro di Corbijn risulta molto più piacevole stampato in un catalogo celebrativo da guardare magari in un fashion-conceptual-store, tra cd, profumi e vestiti alla moda!
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Pettibon a Bolzano
elena bordignon
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