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Fino al 4.III.2001 | PAUL KLEE. Figure e Metamorfosi | Bologna, Museo Morandi

di - 28 Novembre 2000

La curatrice Marilena Pasquali ci invita a questa mostra attraverso le parole di Bataille “Klee, mi sembra, aveva proprio la dolcezza di un vizio, qualche cosa di meno distante di quanto non sia generalmente la pittura e che io riesco a fatica a distinguere da me stesso”.
Non è una semplice esposizione didattica, non una lezione di storia dell’arte preconfezionata, che dobbiamo solo apprendere. Ci troviamo davanti ad una sfida: 99 opere in cui cercare le figure del mondo naturale, quelle figure che Klee trasforma, astrae, nasconde e, allo stesso tempo, riscopre attraverso le potenzialità della forma.
Sono presenti disegni, opere su carta ad olio, acquarelli e litografie. La materia non costituisce l’aspetto fondamentale: è solo ciò che aiuta Klee a rappresentare la forma. La mostra non ha un ordine chiaro e definito; alcune stanze si concentrano su temi specifici, ma, nell’insieme, l’esposizione è un movimento continuo di anticipazioni, riprese e approfondimenti. Paul Klee studia la realtà naturale, va sotto la superficie per trovare le forme prime, l’origine della materia. Nelle varie opere discorsivizza figure nuove applicando regole ricorrenti. Con un gioco combinatorio dota i suoi soggetti di qualità camaleontiche. Per esempio, se ci soffermiamo su “Americano-Giapponese”, scorgiamo occhi, ma anche una fiamma di candela. E così ci ricordiamo che quella fiamma l’abbiamo già incontrata qualche metro prima sotto altre spoglie: è il fiore, l’anima della vita in “Gioco garbato di prestigio” e chissà quante altre cose negli altri quadri.

Tra le varie stanze vi segnalo quella dei paesaggi. Le opere qui riunite rappresentano in modo esemplare la ricerca del segno puro, che nella realtà assume aspetto polimorfo (da cui proviene il titolo della mostra “Figure e Metamorfosi”). Il cerchio è il sole nero, la luna d’argento o la chioma degli alberi. Il parallelo è immediato con i paesaggi di Cezanne e con quelli di Morandi. Morandi e Klee sono uniti dall’ammirazione per il maestro francese. I linguaggi e le rese finali sono evidentemente diverse, ma comune è la ricerca interiore, l’indagine della natura per far emergere un mondo più vasto. C’è arte astratta o metafisica, ma non surreale. In entrambi gli artisti il soggetto non è il particolare mimetico e realistico, ma è comunque l’universo naturale, l’essenza ricorrente dell’universo naturale. Sta a noi visitatori ricoprire in ogni opera la forma, la legge, insomma ciò che ritorna e chiude in modo coerente il cerchio dell’esposizione.
Venti opere sono esposte dal 2 dicembre nella ex chiesa di S.Giorgio in Poggiale. Qui due motivi sono esplorati con più attenzione: Klee e l’immagine, che si ricollega alle opere esposte al Museo Morandi; Klee e la musica. Sono raccolte quelle immagini che evidenziano il carattere fluido, dinamico, quasi danzante del tratto dell’artista. In alcuni dipinti (“Fluttuando nell’acqua”, “Il vaso di Pandora come natura morta”) le forme sembrano appoggiate sulle righe di un pentagramma.
Infine, accanto alla mostra, si svilupperanno numerose iniziative laterali, come i concerti di “Musica Insieme”, un ciclo di conferenze sulla figura di Klee e alcune visite guidate.
Non perdete questa esposizione eccezionale: senza alcun dubbio una delle più interessanti e stimolanti all’interno delle iniziative di Bologna 2000, città europea della cultura.


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Museo Morandi

Per saperne di più:
Museo Morandi
www.artv.it

Marta Severo



PAUL KLEE. Figure e Metamorfosi. Dal 24 novembre 2000 al 4 marzo 2001. Museo Morandi Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6, Bologna. Orari: Tutti i giorni (tranne il Lunedì) dalle 10 alle 18. Biglietti: Intero L.8.000; ridotto L. 4.000; promozionale e per gruppi L.6.000. Sito web: www.museomorandi.it. Email: memorandi@comune.bologna.it. Tel: 051- 203403.
Ufficio stampa: STUDIO PESCI tel. e fax. 051-269267 E-mail:gio@mailbox.dsnet.it.
Catalogo:
Mazzotta, Milano; Saggi di Marilena Pasquali (Figure e metamorfosi), Marcel Franciscono (Il mondo in un granello di sabbia), Arturo Carlo Quintavalle (Arte e Alchimia in Klee), Paolo Fabbri (La sfinge incompresa), Franco Rella (Fragilità dell’immagine. Benjamin e Klee), Marco Vozza (Klee e le forme del visibile), Claudio Fontana (Morfologia e fragilità), Giorgio Celli (Illazioni su Paul Klee); Francesco Giardinazzo (Natura morta con dadi), Roberto De Caro (Klee e la musica).
Contributi di Simona Brighetti (In principio era la favola. Klee e E.T.A. Hoffmann), Angiola Giorgi Andina (Appunti da una vita), Lorenza Selleri (Klee e i collezionisti italiani), Giuseppina Vecchi (La stagione di Schwabing). Antologia critica dei testi coevi all’artista (scritti dal 1916 al 1940).
La fortuna critica di Klee in Italia (citazioni e scritti dal 1930 al 1999).
Iniziative collaterali:
Presentazione dell’autobiografia di Heinz Berggruen, Io sono stato il mio miglior cliente, Torino, Edizioni GAM, 2000; Conferenze di Christoph von Tavel, Mario Botta, Giorgio Celli; Concerti a cura di “Musica Insieme” (Le conferenze e i concerti si terranno in San Giorgio in Poggiale)



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