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28
giugno 2010
fino al 4.VII.2010 Mandelli Moreni Morlotti Traversetolo (pr), Fondazione Magnani-Rocca
bologna
M alla terza. Tre autori accomunati dall’iniziale. E soprattutto accostati dal giudizio di un critico importante come Francesco Arcangeli: “Ultimi naturalisti”?
Nei superbi spazi della Magnani-Rocca,
attraversando eleganti sale, si incontrano autori e opere tra i più grandi
della storia dell’arte. L’itinerario dedicato alle mostre temporanee propone
invece creazioni coloristiche che mostrano l’esigenza della ricerca, dell’oltre
sperimentale in un tempo in qualche modo a noi già distante, ricordo di
modernità.
Per Ennio Morlotti (Lecco, 1910 – Milano, 1992) sono
trascorsi cent’anni dalla nascita, novanta per Mattia Moreni (Pavia, 1920 – Brisighella,
Ravenna, 1999). E anche Pompilio Mandelli (Villarotta di Luzzara, Reggio Emilia, 1912 –
Bologna, 2006) è del Nord, viene dalla terra padana, dall’altro secolo. Sono
una settantina i dipinti in mostra per rilevare possibili affinità, convergenze
di sperimentazione, linee autonome d’indagine nell’uso del pennello, nella
voglia di colore. In nome della natura?
È del ’54 l’articolo di Francesco
Arcangeli, Gli ultimi naturalisti, pubblicato su Paragone, l’importante mensile diretto da
Roberto Longhi, che motiva ora la nuova vicinanza di questi autori. Ma con
l’obbligo di ricordare che, se già abnorme è il carico semantico della parola
‘natura’, se iper-stratificato è il senso di ‘naturalisti’, qui ogni cosa si
complica ulteriormente, rendendo davvero tutto possibile, tra informale, soggettivismo,
metafora.
attraversando eleganti sale, si incontrano autori e opere tra i più grandi
della storia dell’arte. L’itinerario dedicato alle mostre temporanee propone
invece creazioni coloristiche che mostrano l’esigenza della ricerca, dell’oltre
sperimentale in un tempo in qualche modo a noi già distante, ricordo di
modernità.
Per Ennio Morlotti (Lecco, 1910 – Milano, 1992) sono
trascorsi cent’anni dalla nascita, novanta per Mattia Moreni (Pavia, 1920 – Brisighella,
Ravenna, 1999). E anche Pompilio Mandelli (Villarotta di Luzzara, Reggio Emilia, 1912 –
Bologna, 2006) è del Nord, viene dalla terra padana, dall’altro secolo. Sono
una settantina i dipinti in mostra per rilevare possibili affinità, convergenze
di sperimentazione, linee autonome d’indagine nell’uso del pennello, nella
voglia di colore. In nome della natura?
È del ’54 l’articolo di Francesco
Arcangeli, Gli ultimi naturalisti, pubblicato su Paragone, l’importante mensile diretto da
Roberto Longhi, che motiva ora la nuova vicinanza di questi autori. Ma con
l’obbligo di ricordare che, se già abnorme è il carico semantico della parola
‘natura’, se iper-stratificato è il senso di ‘naturalisti’, qui ogni cosa si
complica ulteriormente, rendendo davvero tutto possibile, tra informale, soggettivismo,
metafora.
“Natura è la cosa immensa che non vi dà tregua, perché la sentite
vivere tremando fuori, entro di voi”, “strato profondo di passione e di sensi”, con riferimenti a felicità,
tormenti, inquietudini.
Vita e morte, cicli di
consumazione, ri-creazione? Impasti di colore, mazzi di carciofi, teschi, ampie
tele con corpi femminili: in Morlotti pare di intravedere un’ansia di vitalità
intrecciata alla consapevolezza del disfacimento, della fine, per nudi e
vegetazione; dentro ogni cosa sempre la tensione al mutamento, alla
metamorfosi.
Così è la natura? Un grande
autoritratto per Moreni, con scritte sulle opere e la sensualità del frutto
rosso dell’anguria. Una sensazione di corpi che cadono, con figure di sangue
nell’astrazione del colore/distruzione.
Nel ‘56 Morlotti (presentato da
Giovanni Testori), Mandelli (presentato da Francesco Arcangeli) e Moreni
(presentato da Michel Tapié) partecipano alla Biennale di Venezia, rappresentando
in qualche modo quell’“ultimo naturalismo” così ambiguo, sfuggente nella sua
definizione. E ben nove saranno le Biennali di Venezia, con sale personali nel
1956 e nel 1962, a cui parteciperà Pompilio Mandelli, con paesaggi di colore e
figure femminili sconnesse.
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valeria ottolenghi
mostra visitata il 9 maggio 2010
dal 23 aprile al 4 luglio 2010
Mandelli |
Moreni | Morlotti – Viaggio al termine della natura
a cura di Sandro Parmiggiani
Fondazione Magnani-Rocca
Via Fondazione
Magnani-Rocca, 4 – Mamiano di Traversetolo (PR)
Orario: da
martedì a domenica ore 10-18 (la biglietteria chiude alle 17)
Ingresso:
intero € 8 (comprensivo delle raccolte permanenti); ridotto € 4
Catalogo
disponibile
Info: tel. +39
0521848327; fax +39 0521848337; info@magnanirocca.it; www.magnanirocca.it
[exibart]