Ormai frasi come “Hai controllato la pressione delle gomme?” o “L’auto è un’arma può uccidere” ci tormentano in ogni nostro tranquillo viaggio autostradale. Ma una volta non bastavano quelle piccole immaginette dei santi che puntualmente ci ricordavano “Ovunque ti proteggo”?
Che queste scritte su tabelloni a led luminosi, dal contenuto terrorizzante, non siano il modo più efficace per affrontare l’annosa questione dei morti sulle strada, è il chiaro spunto di riflessione che genera il progetto creativo di Dragoni-Russo.
L’idea iniziale era di poter usufruire direttamente dei tabelloni luminosi -facendone preventiva richiesta all’Autostrade S.p.A.- per inserire un messaggio sui rischi dovuti all’elevata velocità, che inducesse l’automobilista a pensare. Su una parete è documentato, infatti, il rapporto tra i due artisti e la società suddetta, sottoforma di stampe delle e-mail che si sono scambiati. Parte integrante di questa fase del progetto è anche un lato del pannello che campeggia a mezz’aria nella sala, nel quale tramite il ritocco digitale si può immaginare quale sarebbe stato il risultato finale.
Non è andata così. Gli artisti hanno dovuto cambiare raggio d’intervento. Il messaggio è rimasto invariato, ma la tecnica di comunicazione non è arrivata ad un compromesso con la legalità. Così nell’altro lato del pannello si può leggere la scritta “Vai piano, pensa a noi”, che non è riportata dai tabelloni autostradali, bensì affissa su di un cartellone pubblicitario.
Gli Spostamenti che danno il titolo alla mostra, quindi, contengono sia una istanza poetica come ricontestualizzazioni che generano mutamenti di significato, sia un valore dimostrativo della consapevolezza che all’arte, per intervenire sui temi sociali, è necessario ricorrere all’abusivismo.
Sembra delinearsi un match che vede contrapporsi da un lato gli artisti che vogliono provare a confrontarsi con una piaga sociale, dall’altro chi, ricorrendo al proprio potere, nega questa possibilità.
La domanda nasce spontanea: meglio un tentativo di universalizzazione in cui fa capolino la voglia di vivere o un monito basato sulla paura di morire?
claudio musso
mostra visitata il 12 novembre 2004
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