Ciro è il gatto di Nobuyoshi Araki. Ciro è ritratto mentre dorme, dopo il bagno, durante la caccia ai volatili in un terrazzo del centro di Tokio. Ciro ammicca qua e là tra gli avanzi di cibo e le carnagioni lunari di una miriade di signorine che regalano alla vista morbose e disarmanti nudità. Con lui certi cieli ritratti che Stieglitz non ha potuto vedere. La loro presenza determina una necessaria sospensione, un sollievo (come a dire, io sto anche con i gatti e con i cieli…) che introduce una lenta quotidianità nella caleidoscopica registrazione che Araki svolge nei confronti del turpe e variegato universo femminile. Alcune serie A’Paradise and A’Lovers, e duemila Polaroid ‘apparentemente accidentali’ Tokio Diary, si dispiegano in tre sale come testimonianza ineluttabile d’avvenute performances nelle quali l’erotismo si spinge fino ad esiti di piacevole e teatrale volgarità.
Stilisticamente affine al conterraneo cineasta Shinya Tsukamoto, Araki racconta senza alcuna censura, la quotidiana entropia che avviene tra la naturale sessualità
patrizia silingardi
mostra vista il 22 Settembre 2002
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