Dalla metà degli anni Settanta Jori muove i primi passi prendendo l’avvio da certe premesse concettuali, ma subito se ne distacca per violarne lucidamente gli aspetti più freddi ed austeri nel tentativo di infondere all’opera d’arte una nuova linfa vitale. Si tratta di lavori fotografici dove egli interviene su alcuni capolavori del passato interpretandoli testualmente: l’arte viene in tal modo restituita al mondo, l’artista “ridà corpo” ai quadri e ne prende possesso facendoli ritornare veri. E così accade che un dipinto astratto che evoca il tramonto venga esposto alla luce ed ai colori di un reale tramonto (“Tramonto sul mare” sul mare al tramonto, 1976).
Nel 1979 Jori si ritrae in cima ad una scala nell’atto di dipingere la caduta dell’angelo, opera a contatto celeste, che segna una svolta nel suo percorso artistico, ed è animato da una nuova vivacità espressiva che lo accompagnerà per tutto il decennio successivo. E’ in questa fase che l’esperienza della pittura diviene centrale nella sua evoluzione creativa: sono gli anni delle “scritture”, vorticose e fluttuanti parole sospese tra lo spazio fisico e quello mentale dell’artista. Parole che vengono, poi, ingabbiate negli edifici policromi dei “Teatrini”, sgargianti architetture in movimento che preludono ai volumi delle successive serie dei “cristalli” e delle “gioie”, piccole geometrie incantate e caleidoscopiche. Testimoni della memoria, esse danno forma, nella loro levità, a un mondo di sogno e di magia. E sono ancora il cristallo e la scrittura che ritornano, graffianti e nervosi, a scalfire la superficie dei “mari” di gesso; le opere si animano di un movimento tempestoso che pare catturare e al contempo restituirci frasi liriche.
La mostra dal titolo “Il tempo fermato” evidenzia, dunque, la spina dorsale del lavoro di Jori con la presenza di opere storiche ed opere recenti che da quelle si sviluppano seppur con minime distanze.
Marcello Jori è tra i principali protagonisti del panorama artistico italiano grazie alla partecipazione a numerose esposizioni di rilievo internazionale. Inoltre, persegue, fin dagli inizi della sua attività, un progetto di arte totale che oggi lo porta a rivestire una posizione di grande attualità nella definizione dell’eclettismo della fine dell’ultimo secolo.
Il catalogo della mostra edito da Hopefulmonster, in italiano e in inglese, conterrà testi critici di Roberto Daolio, Maria Luisa Frisa e Francesco Poli, oltre ad una ricca antologia di riproduzioni a colori e in bianco e nero e a completi apparati bio-bibliografici.
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