06 dicembre 2004

fino al 9.I.2005 Rolf Koppel Bologna, Gam

 
I soggetti sono quelli classici della fotografia. Una galleria completa che va dai nudi agli still life. L’effetto è una suadente, straniante sorpresa, complice il contrasto teatrale tra luce ed ombra. Che mistifica, riflette, ridisegna. Come solo un classicista eccentrico può fare…

di

Non è per semplice gioco di parole di Peter Weiermair, che definisce Rolf Koppel un eccentrico classicista. I soggetti caratteristici della tradizione fotografica quali paesaggi, nudi e nature morte, ci sono tutti e ripetuti insistentemente, in diverse pose, sotto differenti illuminazioni, quasi a voler screditare la specificità dell’immagine stessa. Per cercare, infine, qualcosa che vada oltre il situarsi concreto della bellezza e del piacere estetico, divenuti così fragili nella nostra fuggevole modernità. E in ogni scatto è il piacere del sorprendere, della novità che colpisce, più che la perfetta armoniosità di colori e forme. Nella serie di nudi Will a posare non sono le classiche bellezze rolf koppel, egg plants, 1998 femminili, ma figure maschili caricate di un pathos e di una sensualità inusuali, in cui la volgarità viene completamente annientata dalla plasticità statuaria dei corpi. L’incipiente appassire dei fiori nelle nature morte contrasta col bianco cangiante dei petali, con l’atmosfera onirica che li avvolge. E oggetti quotidiani come rotoli di carta, melanzane, maschere, bicchieri vengono trasfigurati dalla fotografia, divengono assoluti protagonisti di uno spazio spoglio, ripiegato a surreale palcoscenico.
Lo spettacolo? Sta tutto nella teatralità dei contrasti tra luce ed ombra che può mistificare qualunque impressione, generare o far degenerare percezioni di cui noi non siamo più padroni. Le immagini si fanno ricettacolo di un valore assoluto che è il piacere della forma, l’incanto della composizione. La luce plasma gli elementi su cui si riflette, ne diviene parte integrante e ne mette in secondo piano le caratteristiche essenziali. Per questo non ha più importanza se sia un rotolo di carta ad essere imperiosamente immortalato nello scatto Column, o se in White mask in the sun la maschera sia in realtà gettata a terra, dimenticata capovolta a raccogliere i caldi raggi del sole. Dalle fotografie di Koppel la bellezza emerge quasi da sola, inarrestabile. E ci coglie proprio quando, impreparati ai contrasti delle composizioni e quindi indifesi, non possiamo che arrenderci ad essa. Per lasciarci coinvolgere in toto dallo sguardo sapiente e ironico dell’artista.

greta travagliati
mostra visitata il 18 novembre 2004


Rolf Koppel. Fotografie 1976 – 2003.
Galleria d’Arte Moderna, Bologna
Piazza della Costituzione,3 (zona fiera)
Tutti i gg 10-18, ch lun. Ingresso: intero euro 4, ridotto euro 2.
Info: www.galleriadartemoderna.bo.it
Catalogo: Allerheiligenpresse


[exibart]

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui