L’essenza di trementina, materiale basilare per la creazione pittorica, e la banana “psichedelica”, provocatorio emblema della Pop Art di
Andy Warhol. Elementi simbolici che sottendono a “Turps Banana”, l’eclettico progetto editoriale e artistico ideato da
Peter Jones e
Marcus Harvey, due pittori londinesi legati alla White Cube.
Il dibattito sulla pittura contemporanea, intesa come autentico atto creativo – scevro dai condizionamenti della critica, sottratto dalla cinica legge del mercato, e slegato dai dettami delle effimere tendenze modaiole – costituisce il nucleo teorico della poliedrica iniziativa. “Turps Banana” è un coloratissimo magazine bimestrale in versione online e cartacea, distribuito in Europa e Usa. Una rivista controcorrente, “pura”, scritta unicamente da pittori professionisti, caratterizzata da una linea editoriale che rifiuta la pubblicità, per autofinanziarsi con aste e ricavi di mostre realizzate dagli artisti aderenti alla sua filosofia.
La prima parte della mostra che accompagna l’intero progetto si è conclusa lo scorso marzo a Milano, nella project room della Galleria Marabini. La seconda parte è allestita nella sede bolognese della galleria. Dodici artisti londinesi affermano la valenza libertaria e la dirompenza comunicativa della pittura come medium, in un’irriverente e dissacrante quanto profonda sfida alla tradizione.
Suscita un notevole impatto emozionale la
Broken Line di
Alexis Harding: un’abbagliante tela espressionista che ritrae una linea spezzata nei toni del viola, su uno sfondo fucsia vivido. L’originale effetto increspato è ottenuto sovrapponendo vernice lucida e olio; una particolare tecnica pittorica, che prevede un lungo processo di asciugatura.
Enigmatica e magnetica l’opera di
Tim Renshaw,
Scene Two. Motivi seriali nei toni dell’azzurro e del celeste-grigio sono riprodotti in due parti del quadro, in un gioco cromatico che richiama visioni architettoniche. Colpisce l’intensità di
Britania, dipinto circolare di
Marcus Harvey, dalle suggestive tonalità del nero e del grigio. L’autore coglie la maestosità di Bodicia, la regina-guerriera anglosassone che si ribellò al giogo romano: un incontrastato simbolo del nazionalismo inglese, riprodotto fino a poco tempo fa anche sul penny. Harvey la rappresenta in veste di amazzone, armata di forca e scudo, quest’ultimo ornato dal disegno della bandiera inglese.
La sobria ma acuta ironia tipicamente britannica emerge dall’antropomorfismo degli oggetti disegnati da
Ansel Krut, dall’umorismo nostalgico che alberga nei dipinti-libro di
Harland Miller, ma soprattutto dai dettagli grotteschi e a tratti macabri che i fratelli
Chapman si divertono ad aggiungere agli autentici ritratti di epoca vittoriana, scovati nei mercatini dell’antiquariato.