Domenica Regazzoni (Valsassina, Lecco, 1953) torna sulla scena
bolognese con nuovi lavori ispirati al tema a lei particolarmente caro della
liuteria. Nelle stanze della Galleria Stefano Forni prendono posto le opere
dell’artista, esemplari significativi di un percorso che si manifesta in un
trionfo creativo di creazioni sculturee, Monoprint in carte di cotone, opere
pittoriche e Composizioni polimateriche tra cui una selezione delle opere nate
dall’ascolto dei testi del cantautore bolognese Lucio Dalla. La semplicità
affettiva con cui si esprime riesce a convertire la profondità dei testi di
Dalla in toni azzurrati, in Henna, e astrazioni oniriche che, nonostante trascendano il
figurativo, tradiscono un insolito carattere familiare.
La sensibilità artistica di Regazzoni si è affinata nel
tempo in unione al ricordo del padre Dante Regazzoni, che appare persistente
nel suo immaginario.
del dolore, assembla e scolpisce irreali strumenti musicali: canta melodie
senza parole, alla ricerca di un percorso preferenziale per toccare le corde
dell’animo. Un lavoro in dialogo continuo con lo spettatore, del quale resta
coinvolta tutta la sfera sensoriale ed emotiva: si muovono lievi i polpastrelli
sulla raffinatezza di un faggio levigato, gli occhi si colmano dei colori
pastellati di un’incisione, il profumo di un legno elegante si effonde nelle
narici, mentre ci s’immerge nella grandezza della natura e le note commoventi
del suono di un violino. Uno strumento misterioso, generato dalle mani del
padre liutaio, che conosceva il valore di ogni singolo materiale, di ogni
ricciolo di legno, delle sfumature della vernice, assemblati per giungere a
quel traguardo di straordinaria perfezione materica e musicale.
La musica da espressione artistica non tangibile assume
finalmente concretezza visiva e tattile, splendida nella lucentezza di un
bronzo e calda nelle venature ramificate del legno appartenente a una Stele che sostiene delle morbide volute
si violino.
Impossibile non tener conto di quanto l’opera di Regazzoni
sia misteriosa.
melodia, un canto interiore che si fonde con modulazioni vellutate, di cui solo
con attenzione si riesce a percepirne l’unicità, grazie a toni pastello e trucioli
che ricordano il calzante movimento della mano del padre. Passeggiando tra
queste composizioni ci si sente coinvolti in questo squisito equilibrio, dove
ogni elemento curvilineo e spruzzata dorata acquista un valore speciale, quello
dei sentimenti più veri. Così la magia che crea l’opera dell’artista cattura la
sfera sensoriale, grazie alla straordinaria capacità di tradurre il ritmo in
immagine.
A completamento dell’esposizione un filmato realizzato da
Fabio Olmi.
articoli correlati
Una personale fiorentina
cecilia gamberini
mostra visitata il 22 maggio 2010
dall’otto maggio al 9 giugno 2010
Domenica
Regazzoni – Musica e Silenzio
Galleria Stefano Forni
Piazza Cavour,
2 (zona via Farini) – 40124 Bologna
Orario: da
martedì a sabato ore 10-12.30 e 16-19.30
Ingresso
libero
Catalogo
disponibile
Info: tel./fax
+39 051225679; arte@galleriastefanoforni.com; www.galleriastefanoforni.com
[exibart]
Dopo 24 anni, il Prix Marcel Duchamp cambia sede: durante i lavori di ristrutturazione del Centre Pompidou, la mostra dei…
Artista concettuale e pioniere dell’arte multimediale, Tullio Brunone ha da sempre svolto una ricerca artistica rigorosa sullo sviluppo tecnologico e…
Si è spenta oggi Mathelda Balatresi: nata in Liguria nel 1937, napoletana d’adozione, è stata un’artista elegante e potente, dalla…
Il programma 2025 promosso dal Comune di Barcellona promette un percorso espositivo tra arte, design, fotografia e cinema, con proposte…
Maurizio Cattelan curerà, insieme a Sam Stourdzé, una mostra all’Accademia di Francia a Roma: negli spazi di Villa Medici, la…
Sergio Bonelli pubblica una nuova graphic novel dedicata alla straordinaria vita di Otama Kiyohara, pioniera nell’integrazione tra arte orientale e…