È affascinante notare la convergenza che si è venuta a creare nella tre giorni del FestivalFilosofia a Modena, Sassuolo e Carpi tra pratiche artistiche e interrogazione teorica in “quella immediata coincidenza che si è verificata tra sviluppo materiale e immateriale che ha dissolto i confini tra produzione intellettuale, azione politica e cultura” (M. Scotini).
Ma iniziamo per gradi. I luoghi scelti per l’evento Going Public (a cura di Marco Scotini e Claudia Zanfi) sono stati alcuni dei non-luoghi della città: la stazione, i suoi spazi di attesa e di transito e i treni che collegano queste realtà. Gli artisti -tutti di lignaggio internazionale– invitati hanno fatto di questi
Certamente non sempre ampliare la ricchezza di queste pratiche costruttive verso un’operatività non episodica è facile e scontato, comunque, per dirla con Galimberti, siamo usciti da una pratica di autoaffermazione del proprio ego: dal tempo escatologico infinitamente insoddisfatto siamo passati al tempo ciclico e progettuale, il tempo della nostra esistenza.
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giacomo bazzani
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